Giornalismo. Con il premio alla catanzarese Valentina Celi vince anche la nostra mission

di ENZO COSENTINO

Mi compete per il ruolo che ricopro in questo giornale, e anche perchè sento di farlo, porgere i miei personali complimenti alla giornalista Valentina Celi per la medaglia d’argento conferitale, quale seconda classificata. alla prima edizione dell’Italian Journalism Award on Food Innovation and Sustainability, promossa da EIT Food, l’agenzia dell’Unione Europea. Un riconoscimento che una giuria di tutto prestigio - e con motivazioni che riconoscono la qualità giornalistica della giovane catanzarese - ha conferito a Valentina per un articolo inchiesta pubblicato sul nostro giornale. Un premio, quindi, che tutto sommato ci “appartiene” e che è in linea con titolo e mission di questa testata: La Nuova Calabria.

La Calabria - è il senso del mio punto di vista - avverte l’esigenza di rinnovarsi nel suo tessuto complessivo perché ha tutti i titoli per far parte del sistema di vita globale. Dando un contributo con la qualità dei suoi nuovi attori: le nuove generazioni, quelle che si vogliono misurare con i tempi e far parte dell’ “esercito” che deve affrontare le sfide. Quelle globali, intendo. Un esercito che -anche questo importante particolare va evidenziato - che non può e non deve prescindere dalla presenza di quanti, seppur “dati nel tempo” sono ancora validi, sia sotto il profilo delle competenze che dei valori come etica e morale.

Conosco Valentina Celi dai tempi in cui era fra i banchi della Scuola Magistrale Istituto de Nobili del Capoluogo di regione poi l’ho seguita nel suo percorso di studi universitari lungo una strada non certo spianata e di facile percorrenza: quella del giornalismo. Ha superato il primo scoglio: l’esame professionale ed ha acquisito le prime esperienze sul campo anche all’estero. Nella nostra città, dove risiede e ha radici, grazie anche alla disponibilità del nostro direttore editoriale ed anima pulsante de La Nuova Calabria, Stefania Papaleo, Valentina Cieli si avvicinata con entusiasmo e professionalità al mestiere sul campo. Con il giornalismo più difficile::quello d’inchiesta. Inchieste propositive finalizzate a scoprire - senza nasconder le criticità specie se di sistema - chi veramente lavora per costruire una Calabria autenticamente nuova. O se vogliamo rinnovabile.

L’auspicio più complessivo che sento di fare è che il nostro giornale, che dispone di una “batteria” di redattori di ampia garanzia professionale, possa essere una continua palestra di giovani. 

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