“Leggo con incredulità e sorpresa la nota diffusa oggi sul sito ufficiale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (titolo:“Salerno, giornalista citato per rivelare le fonti. FNSI e SUGC: Tutelare il segreto professionale”) che ravvisa nello svolgimento dell’attività processuale dello scrivente una finalità didelegittimazione e, addirittura, di intimidazione dei giornalisti “che si stanno occupando dell’inchiesta su Lupacchini”. “. Sono le parole di Ivano Iai, avvocato difensore del magistrato Otello Lupacchini. La vicenda a cui il legale fa riferimento è un processo in cui il magistrato è indagato per falso.
“L’attività compiuta dallo scrivente, finalizzata alla tutela dei diritti di difesa del Dott. Otello Lupacchini, è consistita nel deposito di una lista dei testimoni davanti al Tribunale di Salerno, ove è stato indicato il Dott. Vincenzo Iurillo, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, e nella preannunciata querela nei confronti di una giornalista, Viviana De Vita. Quanto alla lista recante i testimoni della difesa, tra i quali il giornalista Iurillo, occorre precisare, anzitutto, che la stessa è stata ammessa con ordinanza del Tribunale di Salerno in data 28 gennaio 2021”, continua.
“Inoltre, proprio in ragione dei limiti etici e di deontologia professionale che lo autorizzano a non disvelare talune informazioni, tra cui l’indicazione della fonte dalla quale ha tratto la notizia dell’indagine, lo scrivente difensore non porrà mai al testimone Vincenzo Iurillo domande che abbiano finalità di invaderne le prerogative, giacché, peraltro, neppure previste tra le circostanze specifiche indicate ex art. 468 c.p.p., ma tutt’altre che, come potrà agevolmente appurarsi nel corso del suo esame, non incidono né riguardano il segreto professionale, comunque preservato nel corso del giudizio”, va avanti l’avvocato Iai.
“D’altra parte, preliminarmente verificata la disponibilità di una sua testimonianza, il Dott. Iurillo ha dimostrato professionale senso del dovere e rispetto verso il pubblico ufficio di testimoneconfermando l’eventualità di renderla ove un giudice avesse accolto la richiesta di una parte in tal senso. Con riferimento alla querela nei confronti della Dott.ssa De Vita, è oggettivo che la stessa non riguardi la notizia della procedura nei confronti del Dott. Lupacchini apparsa in un articolo a sua firma sul quotidiano online “il Mattino” in data 29 gennaio 2021. La doglianza afferisce, invece, all’affermazione, non solo falsa ma anche del tutto impossibile, secondo cui il Dott. Lupacchini non avrebbe riferito al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro, tenutosi il 7 febbraio 2019, che l’automobile che lo pedinava appartenesse alle forze di polizia: tale dato, infatti, nonera all’epoca conosciuto e, infatti, non è stato neppure contestato al magistrato nell’imputazione formulata dalla Procura di Salerno”, prosegue Iai.
“Preoccupa, infine, che la FNSI e la SUGC abbiano ritenuto di dover rivolgere allo scrivente difensore l’espressione, al meglio infelice, della “necessità di colpire chi molesta il diritto di cronaca”. Ritenere “molestia” i mezzi legali di tutela difensiva, avvertendo addirittura la “necessità di colpire” chi li esercita avvilisce qualsiasi replica, inutile fin quando il confronto parlerà la lingua della violenza”, conclude Iai.
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