Giornata del ricordo delle vittime di mafia. Carlo Alberto Dalla Chiesa: esempio di uomo, indifferenza dello Stato

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Carlo Alberto Dalla Chiesa
  21 marzo 2020 19:33

di APOLLONIA NANNI

Oggi 21 Marzo, si celebra la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, io voglio ricordarle attraverso questo mio tributo:

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Spesso si suole dire: “CENTO DI QUESTI GIORNI”; “CENTO DI QUESTI ANNI”…. Poi ci sono i “cento colpi di spazzola” della scrittrice Melissa P. I “cento giorni” “cento anni” di una canzone di qualche tempo fa di Caterina Caselli. Ma il numero “cento” spesso foriero di roseo e provvido futuro non lo è stato per i “CENTO PASSI” di Peppino Impastato, vittima della mafia; e per “CENTO GIORNI A PALERMO”! Sicuramente ricordato per più tragici avvenimenti sconvolgenti che hanno colpito al cuore gli italiani scaltri e onesti!

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A tale proposito vi voglio raccontare! Voglio ricordare, a trentasette anni dalla sua scomparsa, un grande uomo: CARLO ALBERTO DALLA CHIESA. Il film-documento: “CENTO GIORNI A PALERMO”, mi ha procurato forti emozioni , commozione ed una infinita tristezza, evidente e terrificante realtà di omicidi eccellenti di mafia, tra i molti, caduti sotto la raffica dei mitra ad opera di mani impietose, Pier Santi Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il generale dei carabinieri prima e prefetto di Palermo negli anni di piombo CARLO ALBERTO DALLA CHIESA, noto per il suo impegno contro il terrorismo delle brigate rosse prima e alla mafia poi. Uomo animato da passione per il suo lavoro, la sua missione, onesto e trasparente pur consapevole del pericolo incombente, era proiettato in tutto il suo essere nel voler cambiare le sorti nefaste di PALERMO,  della SICILIA di allora. Ma, nonostante e soprattutto per questo suo obiettivo edificante, è caduto anch’egli vittima della mafia, insieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro, la sera del 3 Settembre 1982, crivellato da colpi mortali inflitti da menti senza scrupoli e senza alcuna pietà, nell’indifferenza delle istituzioni e dello Stato.

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Il mio pensiero va ai familiari di Dalla Chiesa, Nando, Rita e Simona, che hanno perso un padre esemplare per loro, scomodo per alcuni. Il padre. E all’ITALIA, privata di un uomo onesto che sicuramente col suo impegno civile etico e morale sempre in prima linea avrebbe cambiato le sorti della Sicilia, e dell’ITALIA tutta! Questi “caduti” di mafia apparterranno per sempre al PANTHEON degli eroi, ed è doveroso non dimenticare. Mai. A mio parere “CENTO GORNI A PALERMO” dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole d’ITALIA affinchè sia portato a conoscenza degli uomini di domani, per distinguere il bene dal male, e improntare la propria vita su fondamenta solide di onestà e accentrarsi soprattutto a crescere e formarsi in una famiglia sana, da qui il futuro!

Per ricordare! Per poter dire con fierezza "Cento di questi giorni verso la libertà!".  “Verità e potere non coincidono mai” (cit. ROBERTO SAVIANO). 

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