Giornata della Memoria, il noto esponente no-global Nunzio D'Erme: "Difendere i principi costituzionali minati dal turbocapitalismo"

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images Giornata della Memoria, il noto esponente no-global Nunzio D'Erme: "Difendere i principi costituzionali minati dal turbocapitalismo"
L'ex consigliere comunale di Roma e noto esponente dei movimenti extraparlamentari capitolini di sinistra Nunzio D'Erme, a palazzo di Vetro, in occasione del convegno su "Sorveglianza speciale e diritto al dissenso"
  27 gennaio 2022 19:48

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

La Giornata della Memoria "significa difendere quei principi partoriti dalle carte costituzionali che sono il risultato di una guerra mondiale che ha visto milioni di morti".

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Sono le parole di Nunzio D’Erme, già consigliere comunale di Roma e per lunghi anni esponente di spicco dell’Autonoma capitolina, portatrice delle istanze dei movimenti extraparlamentari di sinistra, presente oggi pomeriggio a palazzo di Vetro, in occasione del convegno organizzato dall'Usb e moderato da Domenico Bilotti, docente dell'Umg, su “Sorveglianza speciale e diritto al dissenso” a cui hanno preso parte Guido Lutrario (esecutivo nazionale Usb), Francesco Iacopino (avvocato del Foro di Catanzaro), l’europarlamentare Laura Ferrara (in collegamento skype), alla presenza di numerosi cittadini.

“Nella giornata della memoria – aggiunge D’Erme, attuale delegato sindacale dell’Usb - è importante ricordare quella fase storica e soprattutto che oggi quelle Costituzioni uscite dalla seconda guerra mondiale, tra cui la nostra, sono un limite e un paletto alla crescita esponenziale di quell’élite economica finanziaria, a partite da Goldman Sachs, che rappresentano il turbocapitalismo”.

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Tornando al tema del giorno, il noto militante del Centro Sociale Corto Circuito a Cinecittà afferma che “è abbastanza grave il fatto che la richiesta di sorveglianza speciale sia partita dalla Questura nei confronti di compagni che non hanno precedenti rilevanti e concreti durante il corso della loro attività politica”.

Secondo D’Erme si tratta “di una perimetrazione di un'attività sociale con un'ipoteca del tutto emergenziale e spropositata rispetto alle questioni sociali con cui questi ragazzi si stanno battendo. È la tendenza che c'è un po’ ovunque. Dove c’è conflittualità sociale e un’affermazione di nuove legalità popolari per il lavoro, contro i licenziamenti, per il salario scatta la norma sicurezza”.

In questo quadro osserva il sindacalista "i movimenti dal basso rappresentano l'unica speranza in un quadro che vede la riduzione del quadro politico-istituzionale e la riduzione dei parlamentari e dei senatori, la riduzione dei consiglieri delle giunte locali e municipali, la riduzione della democrazia per intere aree del Paese non rappresentate nel nostro Parlamento”.

E afferma deciso: "Penso che questo modello di sviluppo parlamentare ha fatto il suo tempo nel momento in cui è entrato in vigore il “Fiscal compact”.

E conclude: "Vent0anni dopo Genova del G8 posso dire che quel movimento (che lo vide in prima linea) aveva avvertito cosa avrebbe portato quel modello di sviluppo. È chiaro – evidenzia D’Erme tornato in città dopo molto tempo - che si è voluto stroncare a livello internazionale a Genova, ma anche prima contro i grandi della terra. Della serie: "questo è il capitalismo non ci provate proprio".

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