Girifalco. L’aumento della Tari e la proposta del sindaco di ridurre il costo del personale. Protesta degli operatori ecologici

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Salvatore Fodaro

Fodaro (operatore ecologico): “Per colpa sua siamo diventati bersaglio dei cittadini”: "Meritiamo rispetto e delle pubbliche scuse alle offese ricevute, un sindaco che colpisce, con ironia, una categoria di lavoratori è un sindaco che non vuole bene alla sua comunità”.

  04 dicembre 2020 21:17

di MASSIMO PINNA

Come previsto, non serviva essere particolarmente lungimiranti per prevedere che quella che è e rimane per ora solo una proposta informale, fatta dal sindaco Pietrantonio Cristofaro, avrebbe però prodotti effetti imprevedibili.

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Ridurre il costo del personale, dunque gli stipendi, per ridurre la Tari. E, in consiglio comunale, per giunta ripreso dalla tv, fare i conti in tasca agli operatori ecologici. Questo ha prodotto, come oggi, e si può prevedere facilmente, farà ancora tanto parlare a Girifalco.

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Dopo il no della Uil, quello di Viviamo Girifalco e di Nuova Era Girifalco, registriamo oggi l’intervento di Salvatore Fodaro, uno degli operatori ecologici di Girifalco.

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“Il sindaco Pietrantonio Cristofaro ed in particolare qualche amministratore in campagna elettorale hanno abusato più volte del concetto comunità – commenta - una comunità è un insieme di persone ed il sindaco di Girifalco a poche settimane dalla sua rielezione - sottolinea - ha già dimenticato che tutte le persone che fanno parte della sua comunità vanno tutelate”.

Il motivo è presto detto. Per Fodaro, “le parole fuori luogo pronunciate per lo più in una pubblica assise generano incomprensioni, innescano in questo caso pregiudizi e bugie. Non meritiamo di essere, per un momento di compiacimento - aggiunge - di un sindaco che non sa come giustificare l’aumento della Tari, il bersaglio dei nostri concittadini”.

“Non meritiamo – afferma - questo accanimento e questo odio sociale solo perché svolgiamo le nostre mansioni come tutti con una retribuzione normale”.

Anzi, rivendica e risponde così al sindaco: “noi non facciamo i conti in tasca al sindaco e agli amministratori sindacando - attacca -se i soldi pubblici che ricevono se li meritano o meno”.

Quello che è certo è che “noi sicuramente però meritiamo rispetto e delle pubbliche scuse alle offese ricevute, certi che un sindaco che colpisce, con ironia, una categoria di lavoratori alimentando le polemiche sociali, è un sindaco che – conclude - non vuole bene alla sua comunità”.

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