Ognuno con suo ruolo definito e fotografato nell'ordinanza di custodia cautelare che oggi ha portato agli arresti domiciliari per 5 persone in un'indagine dei carabinieri delle Compagnie di Catanzaro e Soverato nei confronti di soggetti che si sono resi responsabili del reato di favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione.
Sulla base delle indagini coordinate dalla Procura di Catanzaro, il gip mette ordine i ruoli che i presunti responsabili avrebbe avuto nella vicenda.
Si parte da Antonio Santoro, in qualità di affittuario degli appartamenti: avrebbe gestito in prima persona l'esercizio delle case di prostituzione di Squillace Lido, Copanello e Stalettì, occupandosi direttamente del reclutamento delle prostitute e sovraintendendo all'attività di meretricio attraverso il controllo dei clienti e gestione del denaro provento della prostituzione. Sempre a Santoro sarebbe toccato il ruolo di fornire i servizi necessari a risolvere gli eventuali disservizi.
Ad ogni modo, tutti gli altri soggetti avrebbero partecipato alla direzione ed al controllo delle case.
Luigi Santoro avrebbe coadiuvato il fratello nel procacciamento delle prostitute, costruendo contatti diretti con le donne e gestito le prenotazioni delle stanze. A lui il compito di riscuotere ed incassare parte del denaro frutto dell'attività di meretricio.
Giuseppina Macrillò avrebbe collaborato con il il marito tenendo i registri delle prenotazioni delle stanze, interfacciando direttamente con le prostitute. Macrillò si sarebbe occupata anche di risolvere eventuali disservizi degli appartamenti quando il marito non era disponibile.
Giuseppe Migliazza, in qualità di autista, avrebbe provveduto a garantire i trasferimenti delle prostitute da e verso le case , occupandosi del loro accompagnamento in maniera non occasionale ma con un attività definitiva dal gip "funzionale" all'agevolazione della prostituzione. Migliazza si sarebbe occupato anche di procacciare clienti e fornire informazioni sulla disponibilità degli appartamenti.
Rispetto alla posizione di Mario Astarita è individuato esclusivamente come il locatore degli immobili, che però sarebbe stato a conoscenza dell'uso a cui le abitazione erano adibiti.
Le accuse adesso ritorneranno davanti allo stesso gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. Gli arrestati ora possono iniziare a difendersi nell'interrogatorio di garanzia che verrà fissato in queste ore. Accompagnati dagli avvocati, potranno chiarire le posizioni oppure optare per la facoltà di non rispondere e rinviare le delucidazioni in un secondo momento.
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