
Anche il Giro d’Italia deve piegarsi al Covid-19. Rcs Sport ha rinviato la partenza della corsa rosa, inizialmente prevista per il 9 maggio da Budapest. La nuova data sarà annunciata “non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste dal D.P.C.M. del 4 marzo 2020 e dopo che l'organizzazione si sarà confrontata con il Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni sportive italiane e internazionali”.
Un rinvio che sa di addio: l’obiettivo di recuperare la corsa in qualche altro momento della stagione appare al momento un’utopia, visto l’affollamento del calendario. Tre settimane libere, in qualche altro angolo della stagione, non ci sono. Solo le due guerre mondiali avevano finora fermato il Giro.
L'ultima edizione non disputata risale al 1945. Ammesso che ad inizio maggio la situazione sia in via di risoluzione, con il grosso di questo incubo ormai alle spalle, viene da chiedersi se squadre e corridori stranieri si fideranno di viaggiare in Italia: attualmente moltissimi Paesi hanno sospeso i voli da e per lo Stivale, altri (come la Slovenia) hanno addirittura chiuso i confini.
Dunque l’Italia potrebbe anche essere pronta alla disputa del Giro, ma la paura potrebbe mettere la pietra tombale su qualsiasi speranza. Senza dimenticare che in alcune nazioni come Spagna e Francia l’epidemia è appena iniziata e non è escluso che possa propagarsi come alle nostre latitudini.
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