Ancora insistono sulle Valli Cupe, ancora insistono nel tentativo di “cacciare” il Comune di Sersale dalla gestione della Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe. Ancora prosegue, con la calendarizzazione nella seduta della commissione bilancio del 30 settembre prossimo, l’iter della sconsiderata ed infondata proposta di modifica della Legge regionale n,. 41/2016 (istitutiva della Riserva delle Valli Cupe) presentata dal consigliere regionale Tallini.
Dopo le incredibili sedute della commissione ambiente tenutesi l’11 ed il 23 luglio scorsi, conclusesi con il parere favorevole della stessa commissione alla modifica proposta dal consigliere Tallini, in totale spregio degli atti prodotti dal Comune di Sersale che smentivano in maniera clamorosa le presunte e mai dimostrare, in quanto inesistenti, “gravi inefficienze dell’Ente Gestore” che lo stesso il consigliere Tallini aveva posto a fondamento della sua proposta di modifica della legge 41/2016, e dopo il mancato esame della commissione bilancio per assenza di numero legale nella seduta dell’11 settembre scorso, ecco che nuovamente la proposta di modifica della legge istitutiva della Riserva delle Valli Cupe viene inserita all’ordine del giorno della seduta del 30 settembre prossimo della commissione bilancio, seduta che precede di pochi minuti una delle ultime, se non l’ultima, sedute del Consiglio regionale.
Senza alcuna forma di pudore, qualcuno ritiene di impegnare il legislatore regionale non nella soluzione delle tante emergenze che riguardano la Calabria (sanità, rifiuti, criminalità organizzata, occupazione, dissesto idrogeologico, viabilità, infrastrutture, ambiente) ma di occuparsi e di preoccuparsi della “cacciata” del Comune di Sersale dalla gestione della Riserva delle Valli Cupe, gestione, per come si evince dagli atti e dai documenti e per ammissione dello stesso dipartimento ambiente, immune da censure e da contestazioni (cronoprogramma rispettati in tutte le misure finanziarie, rendicontazioni rispettate, Piano di Assetto Naturalistico e Regolamento della Riserva approvati con delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 9/8/2019 con pieno e diretto coinvolgimento dei Comuni di Zagarise e Cerva interessati).
E senza alcun rispetto delle procedure viene portata in commissione bilancio una richiesta di parere sulla scorta di una relazione descrittiva che riporta argomenti e motivazioni del tutto estranee alla proposta di legge presentata dal consigliere regionale Domenico Tallini.
Ed infatti, mentre nella proposta di legge n. 451/10 licenziata dalla Commissione Ambiente, le motivazioni della “cacciata” del comune di Sersale dalla gestione della Riserva delle Valli Cupe risiederebbero in “dettagliate e gravi inefficienze dell’Ente Gestore rilevate a più riprese dallo stesso Dipartimento Ambiente della Regione (tra cui ritardi di spesa sul cronoprogramma dei fondi europei per marketing e sentieristica; poca spesa rendicontata; assenza, dopo tre anni dalla legge, del previsto Piano naturalistico e del Regolamento della Riserva”, nella relazione che accompagna la richiesta di parere da parte della Commissione Bilancio si parla, per giustificare il cambio nella gestione, di “esigenza di snellire l’amministrazione della riserva affidando la sua direzione all’associaizone nazionale Legambiente” .
Mentre nella proposta di legge licenziata dalla Commissione Ambiente si parla di affidamento della gestione all’associazione Legambiente Calabria, nella relazione che accompagna l’odierno esame in commissione bilancio si parla di “direzione all’associazione nazionale Legambiente”.
La evidente discrasia tra i due passaggi nelle due diverse commissioni è, a dir poco, strana, per non dire altro, anche perchè ha come protagonista la stessa persona, cioè l’on.le Domenico Bevacqua, che come presidente della commissione ambiente licenzia una proposta di legge basata su alcuni presupposti e come relatore in commissione bilancio propone la modifica su presupposti diversi, mai oggetto di esame da parte della commissione ambiente nè di nessun altro organismo regionale.
Ho provveduto ad inviare dettagliata nota sulla questione ai consiglieri regionali componenti della commissione bilancio (Giuseppe Aieta, Fausto Orsomarso, Mauro D’Acri, Giovanni Arruzzolo, Giuseppe Neri, Flora Sculco) al relatore in commissione bilancio (Domenico Bevacqua), al Presidente del Consiglio Regionale (Nicola Irto) ai consiglieri regionali (Domenico Donato Battaglia, Arturo Bova, Vincenzo Antonio Ciconte, Francesco D’Agostino, Sinibaldo Esposito, Gianluca Gallo, Giuseppe Gentile, Giuseppe Giudiceandrea, Orlandino Greco, Carlo Guccione, Michelangelo Mirabello, Giuseppe Morrone, Giovanni Nucera, Claudio Parente, Nazzareno Salerno, Antonio Scalzo e Franco Sergio) ed al Governatore della Calabria (Gerardo Mario Oliverio).
Confido vivamente che i componenti della commissione bilancio non vorranno esaminare una richiesta di parere basata su una relazione che riporta argomenti del tutto estranei alla proposta di legge per la quale si chiede di esprimere parere.
Confido vivamente, altresì, che nella malaugurata ipotesi di inserimento in coda all’ordine del giorno della seduta di consiglio regionale del 30 settembre prossimo, quale pratica “fuori sacco” (pur in totale assenza dei presupposti di indifferibilità ed urgenza richiesti per tale inserimento), della proposta di modifica della legge regionale n. 41/2016 nella parte in cui si chiede la “cacciata” del Comune di Sersale dalla gestione della Riserva delle Valli Cupe, i consiglieri regionali della Calabria non si rendano complici di un’azione che per come prospettata e per come portata avanti, rappresenterà una grave ingiustizia a danno di una comunità seria, onesta e laboriosa che ha avuto il merito di creare, in poco meno di un ventennio, un virtuoso processo di sviluppo intorno ai grandi attrattori naturalistici che la legge regionale n,. 41/2016 ha, poi, inteso tutelare.
Se le logiche di un politica che si vuole fare nemica dei territori, perchè animata da prepotenza ed arroganza, dovessero prevalere sulla verità e sulla correttezza degli atti e dei comportamenti di tutti gli attori (amministratori, dipendenti comunali, cooperative ed associazioni) del virtuoso modello di sviluppo Sersale-Valli Cupe, metteremo in campo ogni azione legale (compreso il ricorso alla magistratura penale) ed ogni impugnativa sul merito e sulle procedure seguite, e di popolo contro chi si sarà reso complice della ingiustificata “cacciata” di un ente locale, come il Comune di Sersale, corretto e rispettoso delle norme. Coinvolgeremo, come peraltro già fatto, l’Anci Calabria e tutti i Sindaci calabresi (moltissimi dei quali mi hanno espresso solidarietà e vicinanza) ed il Comitato delle Autonomie Locali.
Non ci fermeremo davanti a nulla, che sia chiaro a tutti gli attori ed i comprimari di questa assurda ed incredibile vicenda, e difenderemo fino alla fine il frutto del nostro impegno e la correttezza del nostro operato.
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