di GABRIELE RUBINO
Chiudere i giochi entro il fine settimana. Il sindaco Fiorita vuole definire la partita della nuova Giunta e della nuova potenziale maggioranza nei prossimi giorni. Anche perché il fermo dell'esecutivo municipale (le deleghe sono state ritirate, ma in caso di evento eccezionale gli assessori uscenti possono riunirsi) non può essere protratto oltremodo. La sensazione è che una quadra sarà trovata ma la partita è aperta ed è tutt'altro che semplice.
Come cambierà la Giunta? Se nel corso del dibattito in Consiglio comunale le velate richieste dell'Aula al sindaco tendevano a promuovere un esecutivo tecnico (o con figure della società civile), l'orientamento potrebbe non collimare. O meglio potrebbe esserci un mix, con una quota politica. D'altronde le idee non possono essere del tutto chiare in pendenza di trattative. E' vero che il sindaco ha optato per l'azzeramento ma è comunque non improbabile la 'conferma' di alcuni assessori uscenti. La facce nuove dovrebbe essere almeno "due o tre". Per logica, a restare fuori dovrebbe essere la delegazione dell'area Talerico (Giorgio Arcuri, Antonio Borelli e Giusy Pino). A proposito, nel corso della conferenza di oggi in cui il consigliere regionale ha motivato l'uscita dalla maggioranza, ha detto che, prima che la situazione precipitasse, sarebbe stato disponibile anche a perdere un assessore. Poi ha svelato che Fiorita sarebbe stato disposto a mantenerlo ma in quota a un paio se non tre consiglieri comunali. Il riferimento era a Giusy Pino (delega alle Politiche sociali). Ma anche questa casella - dopo che tutto è precipitato - è in bilico.
Passando all'operazione della formazione della nuova coalizione, tutti sono consapevoli che l'eventuale nuova maggioranza sarà tutto fuorché numericamente schiacciante. In sostanza, non si risolverà la questione dei numeri striminziti in Aula. Magari un po' più a sinistra ma anche con il non scontato ingresso dei tre di Azione, sarà sempre e comunque determinante quella pattuglia di consiglieri di 'area grigia'. Ma questa in fondo non è una novità e ci si può convivere. Almeno finché il centrodestra non deciderà di compattarsi seriamente e magari seguire la road map tracciata oggi da Talerico: dimissioni entro gennaio e voto a giugno dell'anno prossimo. Ma questa è un'altra storia e un altro tavolo.
Intanto dopo il trauma dell'azzeramento della Giunta, emergono maggiori dettagli sul divorzio Fiorita-Talerico. Una separazione che per il sindaco doveva essere consensuale (magari spiegata in una conferenza stampa a due) e con un passaggio in Consiglio dello stesso primo cittadino, proprio per spiazzare l'Aula. Così non è stato perché i rumors della fuoriuscita dell'area Talerico hanno fatto consumare il tutto a suon di comunicati stampa.
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