Giuseppe Scarpino: "La Calabria rinuncia alla lotta al coronavirus" 

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images Giuseppe Scarpino: "La Calabria rinuncia alla lotta al coronavirus" 

  31 ottobre 2020 17:49

di GIUSEPPE SCARPINO

Dopo non aver speso quasi nulla per potenziare gli ospedali, almeno le terapie intensive e sub intensive, dopo aver rinunciato a creare un hub solo per i malati di coronavirus, malgrado i numerosi appelli per mesi ad usare Villa Bianca a Catanzaro, dopo aver chiuso gli ambulatori che è l’equivalente in guerra di disarmare l’esercito.

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Adesso il Governatore del Veneto, Luca Zaia, propone di assumere i medici neolaureati in corsia al fine di sopperire alla carenza ingeneratasi dall'epidemia di Coronavirus, non avendo medici specializzati, a Catanzaro i medici che stanno per specializzarsi e che per 5 anni hanno contribuito a mantenere in attività piena i reparti, non vengono messi a contratto. In sostanza questi giovani professionisti che hanno lavorato più del dovuto e che conoscono alla perfezione tutto ciò che bisogna fare nelle divisioni mediche e chirurgiche di appartenenza, vengono lasciati liberi di trovarsi un lavoro in altre sedi. Molti di loro andranno in ospedali del Nord, altri fuori dall'Italia.

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Catanzaro li forma e la Calabria resta senza, mentre le altre regioni se li prendono. In un periodo così critico come quello attuale, dove avere medici specialisti è l'unica risorsa valida per contrastare l'epidemia e i danni causati dal virus nelle corsie, noi ci permettiamo il lusso di rimanere senza medici nonostante i finanziamenti ricevuti per la pandemia  che ci consentono di utilizzare peraltro fondi nazionali. Meglio non spendere soldi e non dare assistenza. Fra qualche settimana, quando i reparti saranno decimati, si darà la colpa al virus e non alla cecità della politica.

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Solo per fare un esempio reale, nel reparto di pediatria dell’ospedale Pugliese di Catanzaro sono stati riscontrati tre nuovi casi positivi di covid-19. Si tratta di un medico e tre infermieri, tutti asintomatici, che ora si trovano in isolamento domiciliare. Sono stati già effettuati i tamponi su tutto il personale sanitario e sono risultati negativi, reparto già sottoposto a sanificazione.

Il covid non è molto pericoloso, ma mette in seria difficoltà le strutture sanitarie, perché le intasa, e, se mancano le figure professionali, vanno in sofferenza, ed è proprio quanto sta succedendo in Calabria. Inoltre, mentre sono prive di ogni fondamento scientifico e palesemente inutili ordinanze sul coprifuoco dopo mezzanotte, utili ad apparire sui media, ma di nessuna reale efficacia, in Calabria chiudiamo gli ambulatori e non potenziamo gli ospedali ed ora ci facciamo prendere anche i medici. E novità?

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