La pioggia non ferma i manifestanti del quartiere Signorello di Catanzaro, che due giorni fa si è svegliato con la notizia del cane Pati torturato e ucciso per strada.
L’indignazione si legge tra i volti delle persone (un centinaio) che chiedono giustizia e nei cartelloni affissi proprio dove il cucciolo è stato ritrovato.
Gli organizzatori hanno evidenziato come in Italia siano assenti pene e condanne per chi maltratta o sevizia gli animali, mentre per il caso che ha fatto salire la rabbia il messaggio è chiaro: nessuno si giri dall’altra parte e denunci se è a conoscenza di qualcosa. Un invito a contrastare l’omertà e l’indifferenza. E che magari andrebbe applicato in tutti i contesti in cui la violenza e i soprusi schiacciano i più deboli, gli oppressi, gli emarginati. Che siano uomini, donne o animali.
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