Grande impresa di Bevacqua: scala il Gran Sasso a corpo libero in solitaria

di GIOVANNI MERLO

Ennesima impresa per Luigi Bevacqua, specialista calabrese degli sport estremi. A corpo libero, senza imbracatura, ha scalato la cima più alta del Gran Sasso, il Corno Grande, giungendo a quota 3.000 metri di altezza. Bevacqua, che vanta già tre record mondiali per le sue scalate in mountain bike sui passi dell’Himalaya, è salito in solitaria, arrampicandosi per sette ore sul monte più alto degli Appennini.

“La mia idea inziale non era quella di arrivare in cima in arrampicata libera – racconta - ma fare del puro alpinismo in uno dei luoghi più belli che abbia mai visto. Eppure più andavo avanti, sempre più forte era la voglia di salire in vetta. L’ultimo tratto è stato davvero difficoltoso: una parete di circa 50 metri con una scala di difficoltà dell’ottavo grado. Questa parte l’ho percorsa in un’ora e 45 minuti. Una volta in vetta è stato uno spettacolo infinito. Provo un’attrazione magnetica di fronte a tanta bellezza. La montagna, la natura intorno, il silenzio. È un richiamo fortissimo”.

Per Bevacqua ora inizia un periodo di intenso lavoro. Tra agosto e ottobre 2020 scalerà in mountain bike, la sua grande passione, il Monte Kailash, nel Tibet, a 8.800 metri sopra il livello del mare. “Per prepararmi a questa spedizione ho già cominciato un programma di allenamenti specifici. Si tratta di un lavoro sulla resistenza di lunga durata per cui sottopongo il mio fisico ad allenamenti molto più intensi del normale per abituare l’organismo al deficit di ossigeno che avrò in quel tipo di scalata. Fino a giugno mi allenerò sul mio tracciato preferito, la Sila Grande, poi a giugno abbiamo già fissato un programma di lavoro sul Monte Stelvio e sull’Ortles. Non sarà semplice, ma non mi pongo limiti. A 57 anni mi piace ciò che faccio e soprattutto mi sento bene”.

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