"Grazie alle donne e agli uomini della Tin Catanzaro": eroi quotidiani oltre il dovere, la lettera di una neomamma

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L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro
  31 marzo 2023 19:12


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ringraziamento e di plauso scritta da una neomamma e indirizzata al reparto Tin dell’ospedale Pugliese Ciaccio.


Si dice che quando nasce un bambino … nasce anche una mamma, ed io, da mamma appena nata, non posso non ringraziare pubblicamente coloro che, in un periodo così delicato e prezioso delle nostre vite, hanno preso in carico le stesse, e con cura, amore e dedizione, ci hanno aiutato ad avviarle, con non pochi sacrifici.
Li ho guardati negli occhi quelle donne e quegli uomini, ne ho visto l’anima e la devozione al mestiere che hanno scelto e intrapreso, come una missione alla quale non venire meno mai. 

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Una missione che però, come ho potuto notare io stessa, e assieme a me altre giovani mamme, diventa ogni giorno più difficoltosa a causa di una netta carenza di personale che costringe, gli stessi infermieri, ad essere sottoposti a turni usuranti, all’interno di un reparto che richiede, invece, particolari attenzioni.
Sotto i loro sguardi,  attenti e sicuri, ci siamo sentiti protetti e rassicurati,  ma non possiamo non chiederci quanto ancora possano reggere le forze di questi angeli pronti a dare soccorso, se nessuno si affretta a darne a loro, incrementando le forze.

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Quando guardavo e stringevo tra le braccia il mio piccolo attaccato alla vita, un sentimento di forte gratitudine mi avvolgeva, e non solo nei confronti di quei professionisti che ripetutamente e senza regolare turnazione incrociavo, ma anche e soprattutto nei confronti delle loro famiglie. 
Pensavo che anche loro avevano a casa qualcuno ad attenderli, riflettevo sul fatto che, come me, anche le persone oltre quelle divise, sentivano forte il desiderio di stringere tra le braccia i propri piccoli e trascorre con loro la domenica, o semplicemente qualche ora in più, con serenità e senza fretta. Senza il pensiero martellante di dover riposare per poter, in qualche modo, mantenere il massimo delle forze necessarie a rispondere alle esigenze di turni che non sono affatto regolari.

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Allora da madre, proprio a pochi giorni di distanza dalla celebrazione della Giornata mondiale Nidcap, all’interno dello standard “Cure per lo sviluppo centrate sul bambino e sulla famiglia", sento di voler lanciare un appello a chi di dovere: quello di mettere queste donne e questi uomini nelle condizioni di poter lavorare come è giusto che sia: in condizioni normali. Per poter, allo stesso tempo, prendersi cura al meglio di ogni figlio che ne abbia bisogno … i loro compresi!

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