di GIORGIA RIZZO
Rosso, giallo, verde. Si è tinta dei colori del Kurdistan piazza XI settembre a Cosenza, ieri pomeriggio, in occasione del sit - in di solidarietà al popolo curdo, che in questi giorni sta subendo un attacco militare da parte dell'esercito turco nella Siria del nord.
Un presidio, organizzata da Rete Kurdistan, che si unisce alle tante iniziative organizzate a livello nazionale e internazionale per mandare un messaggio alle istituzioni occidentali, perché prendano posizione smettendo di finanziare e sostenere l'offensiva turca, oltre a rompere ogni legame economico con il paese guidato da Erdogan.
Dopo il sit-in i partecipanti si sono spostati con bandiere e striscioni poco più avanti su Corso Mazzini, davanti lo sportello dell'Unicredit, mettendo in scena un'azione simbolica con cartelli contro la guerra, sagome di cartone insanguinate e bloccando temporaneamente l'entrata. L'azione è stata così rivendicata pubblicamente da Rete Kurdistan Cosenza:
"Stop investimenti ora! Le banche europee e la italiana Unicredit in testa hanno investito nelle 13 principali società carbonifere turche che hanno devastato interi territori aprendo aspri conflitti con le comunità rurali locali. Il 55% degli investimenti arriva dall’Italia, seguita dagli Stati Uniti (23%), la Svizzera (12%), il Lussemburgo (6%) e la Germania (4%)".
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