Guerriero su Di Maio a Cosenza: "Ascolti le istanze dei calabresi"

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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio
  24 luglio 2019 14:51

Fabio Guerriero, dell'UILCOM - UIL Calabria, interviene sulla presenza di Luigi Di Maio a Cosenza:

"Leggo sulla stampa che il capo politico dei cinquestelle sarà a Cosenza il 28 luglio. In agenda l'imminente apertura della campagna elettorale e la riorganizzazione del movimento sul territorio. Iniziativa giusta e tempestiva se non fosse che il Signor Di Maio è anche ministro dello sviluppo economico, ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché Vicepresidente del Consiglio dei ministri nel Governo Conte.
Da rappresentante una organizzazione sindacale operante in un settore che conta migliaia di lavoratori in Calabria ho chiesto più volte al Ministro di essere ricevuto per porre freno all'emorragia dei posti di lavoro che dipendono direttamente dalle sue decisioni.
Registro che il Ministro è in altre faccende affaccendato se è vero come è vero che trova sempre il tempo per inondarci di dirette Facebook, di difendere Salvini dai suoi sodali più giustizialisti, di promuovere o bocciare a giorni alterni la TAV e già mai di dare udienza alle Organizzazioni Sindacali delle TLC che da 12 mesi lo inseguono per avere risposte che solo il suo ministero può fornirci.

Ricordo a me prima di tutti che la Politica (quella con la P maiuscola) è una cosa seria. Implica responsabilità, il compiere scelte ponderate, grande rispetto per gli interlocutori, competenza ed una grande capacità di ascolto e mediazione per dare risposte ai bisogni dei cittadini. Oggi assistiamo invece al teatrino della peggiore vecchia politica, quella tanto (giustamente) condannata dai 5 Stelle che per anni hanno avvelenato i pozzi ai protagonisti della prima e seconda repubblica.

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Gli stessi pozzi in cui i pentastellati di Di Maio & C. oggi si stanno abbeverando con maggiore avidità e molto minore capacità. Trovi il tempo, Signor Ministro, di dare ascolto anche alle nostre istanze per darci conferma che ancora oggi per Lei uno vale uno, onde evitare che nasca in noi il dubbio che "si stava meglio quando si stava peggio".

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