Il clima è quello di una caserma in cui tutti si sentono sotto osservazione. In attesa della formale trasmissione del decreto del ministero dell'Interno, che dovrebbe essere accompagnato dalla relazione indicante le ragioni dello scioglimento, la commissione prefettizia dell'Asp di Catanzaro preferisce muoversi con i piedi di piombo. Con una comunicazione di qualche giorno fa la triade, composta da Bagnato, Tancredi e Gullì, ha confermato gli incarichi dirigenziali delle varie strutture dell'ente, comprese quelli di direttore amministrativo e direttore sanitario, almeno "fino a nuove, eventuali, determinazioni". Il non cambio delle due deleghe più importanti nell'azienda sanitaria provinciale sciolta per infiltrazioni della criminalità organizzata è stato ribadito in una scarna missiva notificata lo scorso 25 settembre.
Resta al suo posto Elga Rizzo, esterna all'Asp e comunque nell'elenco regionale degli idonei di direttore amministrativo, così come "l'interno" Carmine Dell'Isola, idoneo a ricoprire l'incarico di direttore sanitario, sebbene la sua recente nomina fosse più "riduttiva", confinata a direttore dei "servizi sanitari". A riprova di queste note interne ci sono le poche delibere fin qui adottate dalla commissione prefettizia, all'interno delle quali campeggiano i pareri favorevoli proprio di Rizzo e Dell'Isola.
Nell'altro caso analogo, quello dell'Asp di Reggio Calabria, la terna commissariale ha, invece, provveduto ad espletare un avviso pubblico per reclutare i direttori amministrativo e sanitario. (g.r.)
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