I commissari dell'Asp di Reggio Calabria 'sfidano' Cotticelli: "Il dissesto la soluzione ottimale"

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Asp Reggio Calabria

Cotticelli aveva detto no qualche settimana fa alla proposta della terna prefettizia. Ora la ripropongono chiedendo il supporto dell'Advisor e spiegano perché non possono essere approvati i bilanci dal 2013

  17 giugno 2020 20:26

Il commissario Cotticelli aveva risposto picche alla proposta di dissesto finanziario dell'Asp di Reggio Calabria. I commissari prefettizi lo ripropongono di nuovo. La triade composta da Meloni, Ippolito e Giordano scrivono: "la soluzione ottimale sarebbe stata il ricorso alla misura del dissesto finanziario. Tale strumento che si continua a ritenere utile ed indispensabile in quanto impedirebbe che l'ingente e crescente onere del debito pregresso aggredisca e assottigli ogni giorno le risorse necessarie finalizzate alla gestione corrente, per
garantire i servizi sanitari". L'attivazione dell'istituto del dissesto per le aziende sanitarie calabresi è una delle misure previste dal Decreto Calabria. In pratica si scinde la gestione corrente rispetto alla massa debitoria cumulata fino al 31 dicembre 2018 da affidare ad un commissario liquidatore. I commissari dell'Asp nella risposta a Cotticelli, che dopo circa un anno ha negato il default, spiegano gli effetti devastanti del debito pregresso che aggredisce "le correnti risorse di bilancio, che, anziché trovare destinazione per gli interventi programmati in bilancio annuale, vengono, così, drenate al debito pregresso, conducendo ad un grave impoverimento dell'offerta sanitaria". 

DEBITO PREGRESSO NON DEFINITO, PER QUESTO NON SONO STATI APPROVATI I BILANCI DAL 2013- In ogni caso la montagna del debito pregresso dell'Asp di Reggio, per stessa ammissione dei commissari, in questo momento non è definibile. E questo spiega anche perché non sono stati approvati i bilanci dal 2013 ad oggi, come spesso ricorda la Corte dei Conti impedendo l'adozione del bilancio consolidato regionale e come aveva ricordato lo stesso Cotticelli. Ad ulteriore giustificazione i commissari scrivono "è tanto prioritario quanto estremamente complesso procedere alla ricognizione del debito pregresso dell'Ente e che, solo dopo aver esattamente quantificato tale ingente massa debitoria, si potrà procedere all'adozione dei Bilanci mancanti, con la necessaria e dovuta veridicità dei risultati d'esercizio come prevede la legge". In pratica senza questi atti propedeutici sarebbero dei bilanci falsati. 

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RICHIESTA DEL SUPPORTO DELL'ADVISOR CONTABILE- L'altra richiesta a Cotticelli è di  individuare "la migliore soluzione professionale che garantisca maggiormente il profilo del risultato e dell'attendibilità dei valori di bilancio riferiti agli anni pregressi". In questo senso, una "Società di certificazione che provveda a definire, secondo i protocolli nazionali in materia di certificazione dei bilanci, un progetto per le attività di che trattasi nonché a supportare professionalmente, a progetto avviato, la struttura giuridico-contabile che verrà dedicata alla questione". In altri punti, i commissari chiedono il supporto dell'Advisor contabile. 

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IL CONTENZIOSO DA ANALIZZARE E QUASI TUTTO 'EXTRA-BUDGET, NON RICONOSCIBILE'- Sull'entità del contenzioso che quasi totalmente il contenzioso (quasi tutti ante 31 dicembre 2018), i commissari ribadiscono l'entità già trasmessa: "definito € 951.314.497 ,00;  pendente € 35.520.242,65". Insistono sul fatto che sarà necessario fare una verifica contabile, che tuttavia non ritengono potersi effettuare nemmeno con le assunzioni aggiuntive assegnate dallo stesso Cotticelli con il piano del Fabbisogno. Inoltre, ad li là dell'aspetto contabile ce n'è un altro giuridico: "Un'attenta analisi del contenzioso creatosi, atteso che, come segnala il dirigente pro-tempore del servizio finanziario provvedimenti giudiziari subiti dall'ASP, senza la dovuta attività defensionale in buona parte dei casi, afferiscono in massima parte ad extra budget, non riconoscibili, come da consolidato orientamento normativo e giurisprudenziale".

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