Il brutto esempio: "Cittadella regionale invasa dai rifiuti"

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Il sindacato CSA-Cisal attacca "l'incuria" nella gestione dei rifiuti del palazzo sede della Regione Calabria. "Un cattivo esempio per i calabresi".

  29 novembre 2019 09:57

A volte l’immagine è più importante della sostanza. Sui rifiuti la Regione Calabria sfigura sia per una e sia per l’altra. Tutti i cittadini sono a conoscenza della difficile situazione della gestione del ciclo rifiuti calabrese con polemiche pressoché quotidiane a causa dell’incapacità dell’Amministrazione di dare attuazione al Piano regionale dei rifiuti. Mancanza che ha portato alla penuria dei siti che si occupano degli scarti di lavorazione con numerosissimi episodi, più o meno in tutte le province, degli impianti di trattamento che vanno in affanno. E se questa è la sostanza – afferma il sindacato CSA-Cisal –, l’esempio che la Regione dà in prima persona è “sporco”. Le immagini (vedi foto) parlano chiaro. La Cittadella regionale, il palazzo istituzionale a cui tutti i calabresi guardano, non sa fare la differenziata. Un terrificante spot negativo. 

La situazione sta diventando insostenibile. Da giorni vengono ammassati rifiuti di vario genere in un crescendo senza limiti. A breve si arriverà pure agli ingombranti. Sono comparse già le prime sedie. Essendo esposti agli agenti atmosferici dai sacchi dell’immondizia cominciano a fuoriuscire poco rassicuranti liquidi, insieme al cattivo odore. Le istantanee – prosegue il sindacato – non lasciano spazio a dubbi: presso la sede della Regione c’è una discarica abusiva stracolma di rifiuti conferiti in maniera errata. A confermarlo sono le scritte sui sacchi, presumibilmente apposti dalla società che si occupa della raccolta differenziata al Comune di Catanzaro (essendo di sua competenza “territoriale” il prelievo). La situazione che si è venuta a creare è veramente indecorosa. Si rischia di dover chiamare le autorità per la salvaguardia dell’Igiene Pubblica per scongiurare eventuali effetti collaterali da quella che bonariamente può definirsi un’incuria senza scusanti. 

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È un paradosso come davanti a quell’accumulo della vergogna ogni giorno non transitino soltanto funzionari e dipendenti, ma anche dirigenti di settore e direttori generali dei dipartimenti. Questi ultimi senza muovere un dito. In particolare, il dipartimento “Ambiente e Territorio” non ha nulla da dire? Come può l’assessore al ramo tenere in Cittadella riunioni in cui striglia gli Ato (gli ambiti territoriali ottimali su base provinciale che accorpa i relativi comuni) ad aumentare la differenziata, individuare i siti delle discariche di servizio agli impianti, se poi appena si affaccia dagli uffici trova quello spettacolo che contraddice i buoni intenti? Non nota – prosegue la nota – una clamorosa contraddizione? Questo squallore è incompatibile con l’Ente pubblico più importante della Calabria.

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E per giunta questa condizione non migliorerà a breve. Infatti, prima che quell’ammasso selvaggio di rifiuti possa finalmente sparire è necessario che l’azienda che si occupa della pulizia della Cittadella regionale provveda a correggere l’errore effettuando il corretto conferimento. I dipendenti regionali – aggiunge il sindacato – sono sfiduciati da tanto pressappochismo. Il loro luogo di lavoro è deturpato da tanta sciatteria. Il sindacato CSA-Cisal chiede che chi ha responsabilità (e sono presto individuabili) di questo scempio per l’istituzione regionale ne paghi le conseguenze. Mettere a repentaglio l’Igiene Pubblica è un azzardo intollerabile. Non possono tollerarsi errori “in casa” di questo tipo su un tema così delicato come il conferimento dei rifiuti. Pertanto, invitiamo l’Amministrazione a provvedere affinché sia ripristinata quanto prima una situazione di salubrità e pulizia quanto prima possibile, cooperando con la società che si occupa della raccolta per conto del Comune. Il danno d’immagine, purtroppo, resta tutto e non si lava via facilmente.

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