Il calcio dilettantistico calabrese arriva al cinema: ieri a Catanzaro l'anteprima di "Us Palmese"

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images Il calcio dilettantistico calabrese arriva al cinema: ieri a Catanzaro l'anteprima di "Us Palmese"
Blaise Alfonso, Rocco Papaleo e Giulia Maenza
  12 marzo 2025 11:35

di FILIPPO COPPOLETTA

Come cambierebbero le sorti di una squadra di calcio dilettante di provincia se tra le sue fila giocasse un professionista di livello internazionale proveniente dalla serie A? È la domanda che ha mosso l'ispirazione dei Manetti Bros nella regia della loro ultima fatica dietro la camera che porta il titolo di "Us Palmese". Esatto, proprio come la squadra di calcio calabrese militante nel campionato d'Eccellenza. Una squadra la cui storia centenaria ha dato ispirazione ai fratelli Marco e Antonio Manetti per raccontare la loro ennesima favola che questa volta metterà a confronto il calcio professionistico, fatto oramai di mero spettacolo e business, con quello dilettantistico dove, tra campi da calcio fatiscenti e terreni di gioco al limite del praticabile, è però ancora possibile trovare l'amore per questo sport. 

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Ieri sera, al The Space Cinema del Parco Commerciale "Le Fontane" di Catanzaro, anteprima esclusiva del film che uscirà in tutte le sale a partire dal 20 marzo. Sala gremita di pubblico ed ospiti d'eccezione, tra cui il cast e i registi, pronti ad ascoltare, tra le prime reazioni degli spettatori, proprio quelle del popolo calabrese. 

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Il film, girato nella cittadina di Palmi e sostenuto dalla Calabria Film Commission insieme a Rai Cinema, annovera un cast d'eccezione che tra le prime file trova uno dei volti più amati del cinema italiano. È infatti Rocco Papaleo a vestire i panni di un intraprendente e testardo Don Vincenzo, contadino in pensione che si farà promotore di un'insolita quanto riuscita colletta per portare la stella del calcio internazionale, Etienne Morville (nel film interpretato da Blaise Afonso), a vestire i colori neroverdi della palmese. 

Il film è scorrevole, leggero, simpatico. Qualche accento calabrese forse da migliorare ma nella sua interezza sono 90 minuti piacevoli da trascorrere sulle poltrone del cinema insieme alla famiglia o con gli amici, specie se questi sono amanti del calcio e soprattuto di quello dilettante. In chiave ironica, il film restituisce uno spaccato reale della quotidianità calabrese dove gli stereotipi che la caratterizzano, per quanto accentuati dalla regia, riescono a strappare il sorriso di coscienza di un pubblico (calabrese) che pensa "è vero, anche qui fanno così". Difatti, per quanto l'ambientazione sia nel Reggino, il film poteva prendere in esempio qualsiasi altra realtà calcistica dilettante. Nulla sarebbe cambiato nella narrazione: dalla cattiveria in campo capace di romperti un crociato, all'esaltazione di "fenomeni mai riconosciuti nel calcio che conta", fino all'amore viscerale per una piccola realtà che diventa la più grande nel cuore di ogni tifoso. 

Quando si riaccendono le luci, la sala catanzarese del The Space applaude di gusto e i commenti a margine sono positivi. Ora, per chi ieri non c'era, bisogna andare a vederlo. 

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