Il CNU (Comitato Nazionale Universitario): "Al Tor Vergata di Roma e al Policlinico di Catanzaro manca la gestione esclusiva dei pazienti Covid"

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  13 maggio 2020 11:29

Il CNU – Comitato Nazionale Universitario (associazione culturale e sindacale di professori e ricercatori universitari) ha proposto l’8 aprile scorso al Ministro dell’Università e della Ricerca e al Ministro della Salute alcune specificazioni da adottare in fase di conversione in legge dei decreti-legge n.14 del 09.03.2020 e n. 18 del 17.03.2020 per ampliare al massimo le possibilità di intervento del personale universitario contro l’emergenza sanitaria. Queste specificazioni risultano necessarie, ad esempio, per permettere la permanenza in servizio di un medico universitario oltre i limiti d’età previsti per i professori universitari ma anche per applicare al personale universitario, al pari del personale non universitario, le disposizioni in materia di trattamento economico e di incentivazione per l’ultrattività.

Lo scorso 5 maggio è stata reiterata la proposta sottolineando anche che l’“Aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19”, emanato dal Ministero della Salute – Direzione Generale della programmazione sanitaria - il 25 marzo 2020 prevede di “identificare prioritariamente strutture/stabilimenti ospedalieri dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19”, separati da quelli dedicati agli altri pazienti. Quanto espressamente indicato non trova purtroppo ancora applicazione in tutte le Regioni, come nei casi della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma e del Policlinico Universitario di Catanzaro.

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A renderlo noto sono i prof Linda Vignozzi e Andrea Pirni, rispettivamente Coordinatrice Commissione Medicina CNU e Presidente Nazionale CNU, che spiegano i motivi della richiesta: "Si ritiene che ciò possa accrescere all’interno delle Aziende Ospedaliere Universitarie integrate con il Sistema Sanitario e dei Policlinici Universitari il rischio di ripercussioni importanti per gli utenti, gli studenti, il personale medico-sanitario, tecnico-amministrativo e docente impegnati nelle attività di assistenza, didattica e ricerca. Si auspica, pertanto, un rapido superamento delle situazioni non conformi a quanto previsto dalle Linee di indirizzo. La Medicina Universitaria, impegnata al massimo per far fronte al contagio, deve poter procedere con il percorso formativo dei medici e degli infermieri in totale sicurezza, stante la già nota carenza degli stessi".

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