Il comitato “Pro Farmacia Due Mari” continua la sua battaglia dopo il diniego del sindaco di Maida alla riapertura

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La riunione del Comitato pro farmacia
  16 dicembre 2019 18:59

Il comitato “Pro Farmacia Due Mari” vuole rassicurare i concittadini di Vena di Maida che continuerà a far sentire la sua voce in tutte le sedi e nelle forme democratiche ritenute opportune, anche dopo l’incomprensibile diniego del sindaco all’istanza di trasferimento e riapertura della farmacia al centro commerciale “Due Mari”.

In risposta alla nota emessa dall’ufficio stampa del Sindaco e riportata dagli organi di informazione, ci tiene ad evidenziare che condivide l’appello dello stesso alla legalità, ai principi democratici e alla giustizia, anche sociale, specialmente in una terra che ha bisogno sempre più di esempi virtuosi.

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Ciò che non condivide è la superficialità con cui vengono richiamati tali valori (quasi a mo’ di slogan pubblicitario) e la non veridicità delle affermazioni riportate nella stessa nota.

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Infatti, le sentenze dei Giudici Amministrativi si basavano unicamente su una delibera comunale voluta da quello stesso Sindaco e dalla sua Amministrazione quale tributo per le promesse elettorali assunte in campagna elettorale nei confronti della popolazione di Vena, la quale, in quella sede, è bene ricordare, ha concorso per la vittoria della lista promettente con appena 177 voti a fronte di 1050 elettori aventi diritto: altro che maggioranza, altro che vulnus.

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Negli stessi deliberati i Giudici Amministrativi aprivano espressamente alla possibilità di un nuovo procedimento autorizzativo, tenendo conto della reale volontà della popolazione. Su questa base il Dott. Aloe ha presentato al sindaco del Comune di Maida, divenuto intanto competente per legge circa il dislocamento dei servizi farmaceutici sul suo territorio, una nuova istanza di trasferimento e di riapertura della farmacia in località Comuni Condomini del territorio di Vena di Maida, proponendo ed impegnandosi, con la stessa istanza, a fornire agli utenti di Vena, oltre alla distribuzione del farmaco porta a porta in tempo reale e gratuito, una serie di servizi innovativi aggiuntivi che vanno nel segno di quello che sarà la sanità del futuro “Assistenza domiciliare”,  ma si è visto rigettare l’istanza.

Dopo aver tergiversato per qualche mese, una Amministrazione insensibile agli appelli della gran parte dei cittadini, chiude in modo spiacevole ed inatteso una vicenda che tanto a cuore sta alla gran parte della popolazione di Vena, a quella di Maida e a tutta quella che gravita al centro Commerciale, per la stessa ammissione del sindaco in un confronto avuto con una delegazione di questo comitato qualche ora prima di deliberare in merito, che ha avuto modo in questi anni, dandone testimonianza, di apprezzare i servizi offerti.

Una delibera di giunta, assunta con una esigua maggioranza (tre favorevoli e due contrari nelle persone di Dattilo e Loprete), che di per sé delinea una frattura tra i partiti di maggioranza nell’assumere questa  importantissima decisione per le popolazioni interessate, trattandosi di aspetti sanitari, che indica, tra le motivazioni, questioni legali e la volontà di voler ripristinare un “vulnus” sorto all’indomani del trasferimento della farmacia al centro commerciale.

Ma quali inesistenti leggi hanno impedito l’accoglimento della nuova istanza? E quale “vulnus” persisteva nel momento dell’assunzione di questo scellerato atto voluto qualche giorno prima che nella maggioranza amministrativa si effettuassero le staffette programmate? Forse questo evento avrebbe potuto consentire un deliberato contrario a quello assunto provocando semplice dispiacere al Sindaco e ai suoi sostenitori? O forse ancora avrebbe interrotto per sempre, chi sa quali disegni non apparenti, trincerandosi dietro leggi e vulnus inesistenti propagandando di agire per nome e conto degli interessi del popolo che di fatto risulta essere stato tradito e forse danneggiato per sempre da questo atto voluto a prescindere e comunque?

Il vulnus, che pare sia l’unico cardine intorno al quale si sviluppa l’intera vicenda per il sindaco e la sua esigua maggioranza, ha cessato di esistere nel momento in cui l’Amministrazione ha voluto sentire il popolo di Vena in quel solenne Consiglio Comunale aperto del 03/07/2019 nel quale sono stati raccolti e verbalizzati i diversi  interventi e tra questi quelli di cittadini qualificati nella materia trattata che hanno tra l’altro indicato quale sarà la sanità del futuro e sottolineato quanto è in linea con tutto questo ciò che viene offerto dalla farmacia del dott. Aloe auspicando, nel contempo, il mantenimento della sede farmaceutica in località Comune Condomini, condizione questa che consente la continuità dell’assistenza farmaceutica e l’erogazione di servizi aggiuntivi offerti alla utenza di Vena.

Perché la delibera di giunta ha disatteso quanto deciso da quel consiglio comunale aperto? Forse l’amministrazione avrebbe preferito indicazioni contrarie a quelle registrate per avere libertà di azione nel raggiungimento di fini non visibili?

Si evidenzia, per chi non ha ben compreso, che la riapertura della farmacia a Vena costituisce una azione temporanea che tutela il dott. Aloe nell’attesa del pronunciamento del TAR presso il quale si ricorrerà per la sospensiva e/o l’annullamento di quella dannosa delibera di giunta che non ha accolto la sua nuova istanza.

Si ribadisce a chi fa finta di non capire o nutre invano la speranza di rivedere aperta a Vena una farmacia, che quanto ha voluto il sindaco e la sua esigua maggioranza, se confermata dal TAR, determinerà la per Vena la perdita, forse per sempre, di qualsiasi servizio al riguardo.

Non siamo noi a dirlo, al contrario sono le leggi che regolano la materia le quali quandanche consentissero l’avvio di un nuovo bando di concorso esso si concluderebbe non prima di 10 anni quale risulta essere la media temporale su base nazionale. Queste verità sono suffragate da esperienze dirette recenti consumatesi nei comune di Lamezia Terme e Catanzaro dove, per l’apertura di due rispettive nuove farmacie, sono occorsi circa 12 anni. Inoltre tutto ciò è confermato dal comunicato di un partito politico che sostiene la maggioranza amministrativa del nostro comune, al quale va il nostro plauso nell’aver condiviso e sostenuto la nostra battaglia, dove oltre ad esprimere con la massima chiarezza la posizione assunta in giunta (voto contrario) riporta la preoccupazione circa le lungaggini occorrenti per una ipotesi eventuale di nuovo bando raccolte in sede di contatti avuti con gli organi Regionali competenti.

Sono queste le preoccupazioni espresse in quel consiglio comunale aperto del 03/07/2019 tenutosi a Vena e rimaste inascoltate dal Sindaco e che oggi, per riconfermarle, hanno fatto sorgere e animano l’azione di questo comitato che con enorme e storica responsabilità agisce in difesa estrema della farmacia in località Comuni Condomini, ricadente nel territorio di Vena, che alla luce delle certezze assunte risulta essere l’unica soluzione possibile per garantire in futuro una adeguata e moderna assistenza sanitaria a Vena, a Maida e all’intero territorio.

Questo Comitato confida perciò sulle Istituzioni preposte le quali saranno investite della vicenda affinché si ripristini una volontà di popolo ampio e maggioritario che non ha lo scopo di creare e/o mantenere divisioni sociali, le quali provocano lacerazioni anche nei rapporti personali, ma di sanare la piaga prodotta da questa vicenda attraverso la dimostrazione nel tempo dell'utilità collettiva derivante dalla vincita di questa battaglia.

 

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