Il Comitato “Pro Farmacia Due Mari”: "Non si può limitare la libertà d'impresa del dottor Aloe. Il sindaco metta insieme le esigenze di tutti"

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Incontro del comitato Pro Farmacia Due Mari
  28 febbraio 2020 11:33

"Cari cittadini il Comitato “Pro Farmacia Due Mari”, regolarmente costituito e registrato a Lamezia Terme il il 17/12/2019 al n. 1208/3  Cod. Fisc. 92039680795, nella sua veste di soggetto avente personalità giuridica col presente comunicato interviene ancora una volta a fare chiarezza su aspetti fondamentali che riguardano il trasferimento della farmacia al centro commerciale Due Mari". E' quanto si legge in una nota a firma del Comitato “Pro Farmacia Due Mari”. "Ribadiamo con forza che - prosegue la nota -  la nostra non è una battaglia per cacciare la farmacia da Vena. Siamo sostenuti da gente che in altre epoche ha condotto battaglie per poterla avere e che oggi supporta, con convinto opportunismo e onestà morale (quello che per te non vuoi ad altro non fare), le nostre iniziative. Siamo nati con lo scopo di impedire con ogni mezzo al sindaco di ostacolare la ricollocazione della nostra farmacia in località Comuni Condomini del territorio di Vena presso il quale tutti i cittadini di Vena hanno interessi commerciali. Per impedire la perdita definitiva dei servizi farmaceutici per la nostra collettività, vista la volontà più volte manifestata dal dott. Aloe di collocare la propria attività in altri ambiti del territorio dello stato italiano di cui è già titolare, qualora gli venisse impedito il trasferimento richiesto".

"Come sapete - si legge ancora -  la delibera di Giunta n. 224 del 9/12/2019, che bocciava l’iniziativa di trasferimento, fatta oggetto di ricorso anche da parte del nostro comitato, è stata sonoramente annullata dal TAR della Calabria con sentenza n. 00303  del 19/02/2020. Le nostre “cristalline motivazioni” hanno sconfitto quelle del sindaco, forse perché persegue altri fini, come denunciato, e di chi lo sostiene in questa battaglia. La convinzione di questo comitato, nel portare avanti fino alla vittoria questa battaglia, nasce dalla nostra elasticità mentale nell’aver capito che i nuovi orientamenti legislativi e giurisprudenziali equiparano le farmacie a normali attività imprenditoriali sia pur mantenendo una valenza sociale. Lo hanno sancito diverse sentenze del Consiglio di Stato ed in ultimo quella del TAR Calabria n. 00303/2020 del 19/02/2019 già citata quando recita ”……. è necessario farsi carico di interessi pubblici e privati, tra cui quello di natura imprenditoriale….”. Resta sancito quindi, per cui si rassegni il sindaco e i suoi sostenitori e non perda altro tempo, che una impresa (soggetto che può esistere se esiste il profitto) colloca la sua attività dove gli conviene. Nel nostro caso nessuno quindi può impedire la libertà dell’imprenditore dott. Aloe a ricollocarsi nell’ambito dello stesso territorio col solo vincolo che rispetti una distanza minima di 200 mt. da altri esercizi commerciali simili".

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"Per cui - ribadiscono - non resta altro da fare al sindaco che “contemperare le due esigenze”: da un lato consentire all’impresa di riposizionarsi secondo i vincoli di distanza e territorialità, dall’altro attivare un servizio di assistenza farmaceutica a Vena, già offerta dal Dott. Aloe, e solennizzarlo con una apposita convenzione. In subordine studi il sindaco, perché suo onere ed onore, una alternativa all’offerta ricevuta secondo quanto indicato nella sentenza del Consiglio di Stato n. 08238/2019 del 02/12/2019 e lasci libera al suo destino l’impresa Aloe".

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"Di fronte a questo scenario - conclude la nota del comitato - essere favorevoli o contrari serve poco. E’ però servito a noi di Vena per dividerci e lacerarci nei rapporti sociali e personali. La responsabilità di tutto questo è di chi ci amministra. Continuate pure a raccogliere firme, anche con la presente collaborazione del vostro amato sindaco, diffondendo la falsa illusione di aprire nell’immediato due farmacie di cui una al centro commerciale e una a Vena. Ma chi è contrario? Noi No! Vi suggeriamo però di non dimenticarvi di dire con chiarezza, e a voi cittadini di chiedere con forza prima di firmare, in virtù di quale legge si può fare tutto questo, quando in altri comuni passano decenni, altrimenti la vostra azione  somiglia alla scena del film del grande Neorealista Toto’ allorquando vendette  ad uno stupido cittadino americano dal nome Decio Cavallo la Fontana di Trevi, ovviamente un atto falso perché non vendibile in quanto non sua.  Il film si concluse con una grande risata del pubblico, le vostre false promesse immaginate in che modo!".

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