"In relazione agli attuali e drammatici sviluppi che hanno visto la nostra Nazione drammaticamente colpita dal Nuovo Coronavirus, il popolo intero, il mondo imprenditoriale, dalle fabbriche ai negozi di vicinato, dai bar ai ristoranti, dagli stabilimenti balneari alle strutture alberghiere, sono stati, tutti indistintamente investiti da una crisi economica senza precedenti".
Si legge così nella lettera del Comitato ristoratori Catanzaro rivolta al presidente Della Giunta Regionale On. Jole Santelli e al sindaco di Catanzaro e Presidente della Provincia di Catanzaro Dott. Sergio Abramo
"Gli effetti, del giusto, ci teniamo a precisare, lockdown imposto dal governo nazionale ha innescato un blocco finanziario che ha colpito al cuore l' economia, paralizzando di fatto i flussi di cassa che consentono ad ogni attività di poter generare reddito, per i propri dipendenti e garantire i propri fornitori.
Lungi da noi voler essere o apparire i piagnoni di turno, ma la nostra categoria siamo, come anche riportato dai migliori analisti economici italiani i più "colpiti" prima, durante e soprattutto dopo lo tsunami sanitario/economico.
Ma non ci siamo lamentati, abbiamo accettato, come la nostra umanità ci impone il rispetto delle decisioni a tutela della salute pubblica, ma di fronte alla notizia seppur ufficiosa o definiamola pure di corridoio che circola in questi giorni di una ipotetica apertura delle nostre strutture il 4 di maggio, con le restrizioni previste da un apposito decreto, cadiamo ancor di più nello sconforto totale.
Oltre al danno la beffa. E per una serie di motivazioni spieghiamo perché :
- i danni economici subiti prima e durante sono incalcolabili ma riaprire con restrizioni durissime vorrà dire ridurre del 70 % i nostri fatturati col rischio di dover abbassare le serrande dopo solo poco tempo
- effettuare le giuste e dovute sanificazioni comporta dei costi che seppur coperti da crediti di imposta dovranno comunque essere anticipati e sostenuti
- impossibilità di poter usufruire della cassa integrazione in deroga per il mese di maggio con aggravio a nostro carico e dei lavoratori di importanti riduzione dell' orario lavorativo
Appare, pertanto, evidente, che scaricare il peso di una ripresa economica su un settore fiore all' occhiello di una nazione e ora di una città è quanto meno ingiusto, e da parte di ognuno di noi, insostenibile.
Le misure messe in atto dal Governo prima e dagli enti, Regione, provincia e comune e camere di commercio appaiono deboli e in alcuni casi assenti ed esclusivi finalizzati solo ad un mero indebitamento.
Ad oggi abbiamo assistito, solo a FIUMI DI PAROLE, come una famosa canzone dei Jalisse, atti concreti nulla, cassa integrazione per i dipendenti nulla, sostegno per le locazioni nulla, sostegno liquidità a fondo perduto nulla. Il nulla.
Il nostro non è una protesta, né un voler alimentare tensioni sociali, ma un grido di allarme, una richiesta di aiuto.
Per le ragioni sopra esposte richiediamo :
- al Presidente della Giunta Regionale Jole Santelli la Proroga della CIGD (Cassa Integrazione) fin quando le misure restrittive volgeranno ad un fisiologico termine e fin quando noi non potremo ripartire a pieno regime e un sostegno economico per l'acquisto di Dpi e materiale per sanificazione.
- Al Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo L'organizzazione urgente di un tavolo tecnico con i proprietari degli immobili, e i rappresentanti di categorie, al fine di calmierare i canoni mensili di locazione degli immobili fin quando non potremo ritornare ai normali ritmi lavorativi e l'emissione di buoni benzina settimanali al fine di incentivare il servizio a domicilio senza far gravare ulteriori costi nè agli utenti finali nè a noi gestori giá fin troppo penalizzati.
Purtroppo, in mancanza di un riscontro concreto, fattivo alle nostre richieste saremo costretti da giorno 4 maggio a consegnare le chiavi delle nostre attività nelle mani del Sindaco. Fiduciosi rimaniamo in attesa di un Vostro sicuro riscontro".
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