IL CONI Calabria celebra le medaglie d’argento al Tirana Trophy di Roberto Tornello e Alessandro Perri. Il pensiero del presidente della FITA, Giancarlo Mascaro, sul taekwondo e sullo sport calabrese.
Presidente Mascaro, la FITA regala alla nostra Calabria due prestigiosissime medaglie d’argento al Tirana Trophy. Come commenta le grandi performance di Roberto Tornello e Alessandro Perri? Sono risultati prestigiosi per la nostra terra, frutto di tanto lavoro e passione, da parte dei ragazzi, delle società sportive e del supporto delle famiglie. Gli atleti per poter competere a questi livelli sono oramai abituati a delle sedute di allenamento anche doppie durante le giornate dal lunedì al sabato e con allenamenti congiunti con altre società sportive. Ciò comporta indubbiamente dei sacrifici da tutte le parti in causa; tuttavia, trattandosi di sport questi sacrifici vengono in ogni caso ripagati dai risultati sportivi e dalla "crescita della persona" dei ragazzi.Calabria e Taekwondo, questo binomio funziona?
La Calabria per quanto sia una regionale “piccola” rispetto ad altre, ha sempre portato ottimi risultati nel Taekwondo. Storicamente la nostra regione ha avuto sempre ottimi direttori tecnici, di ottimo livello, rientranti anche nelle commissioni nazionali. Ha avuto anche ottimi atleti su tutti,
Simone Alessio, medaglia olimpica a Parigi e già campione del mondo ed europeo, ma tantissimi giovani atleti come Ilaria Nicoletti, vicecampionessa europea, o Pierpaolo Torcia, partecipante agli ultimi mondiali junior. La scuola calabrese sforna, annualmente, dei talenti di livello nazionale e internazionale, che vengono convocati nelle diverse rappresentative nazionali.Il taekwondo è una disciplina che richiede grande attenzione e rispetto delle regole, quanto può essere utile ai giovani calabresi la pratica di questo sport per la formazione delle future generazioni?
La pratica del Taekwondo richiede una disciplina importante che forma le persone: tante volte,definisco questi ragazzi non atleti, ma “bravi ragazzi” perché il loro percorso non è solo un percorso atletico ma è, soprattutto, formativo dal punto di vista umano. Questo percorso inizia già a 10 anni con le piccole gare di combattimento, successivamente, seguono gli allenamenti in società, quelli intersocietari, i raduni con la squadra regionale di combattimento e la partecipazione ai campionati interregionali, nazionali e internazionali. Tutto questo fa sì che diventino non solo dei bravi atleti, ma anche persone vere perché gli si insegna in modo indiretto il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario, la disciplina e il rispetto. Questo fa sì che il taekwondo prenda dei giovani ragazzi e li riconsegni alla società, a 20-25 anni, come donne e uomini di cui andare fieri. Tante volte ci sentiamo dire dai genitori che grazie alla nostra disciplina sportiva i figli sviluppano una maggiore attenzione, hanno un maggior rispetto e una maggiore educazione rispetto ai coetanei e questo,naturalmente, ci rende estremamente orgogliosi del nostro lavoro.
È stato recentemente eletto nella Giunta Regionale per il quadriennio Olimpico 2025-2028, quale augurio vuole fare allo sport calabrese per questi prossimi 4 anni?
Ebbene sì, recentemente sono entrato in Giunta. Naturalmente ringrazio tutti i Presidenti che mi hanno votato per la stima che mi hanno riconosciuto, mi metto al servizio dello sport calabrese. L’augurio che posso fare è quello di contribuire a migliorare la qualità dello sport che si fa in Calabria, augurandomi naturalmente che tutti i progetti del CONI possano andare sempre meglio, che si migliori l’impiantistica sportiva, che si sfrutti sempre di più la Scuola Regionale dello Sport perché, ormai, fare sport sta diventando sempre più complicato. C’è sempre più burocrazia, quindi, le società hanno bisogno di maggiore supporto da parte del CONI, dico questo perché come dicevo in precedenza, far praticare lo sport ai ragazzi li migliora sia il livello fisico che intellettuale. È nostra responsabilità farci carico di questi compiti, noi così come tutti gli altri enti. Mi auguro che ci sia maggior supporto per lo sport, perché avere maggior supporto significa poter far fare più sport ai ragazzi e, quindi, riconsegnare successivamente persone con dei valori alla società.
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