di PAOLO CRISTOFARO
Con ordinanza emessa oggi dalla terza sezione del Consiglio di Stato, è stata ripristinata la scorta per il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, noto come "Ultimo". De Caprio è stato nominato in questi giorni assessore all'Ambiente della Regione Calabria, dalla presidente di centrodestra, Jole Santelli.
La scorta gli era stata revocata dal Tar, nonostante le numerose possibili minacce alla vita del militare, che dalla cattura di Totò Riina, nel 1993, è costretto a vivere con il volto coperto e, come lui stesso ha più volte dichiarato, "prestando moltissima attenzione". La cattura di Riina, ritenuto vertice di Cosa Nostra è stata portata a termine da un'unità di carabinieri del ROS, diretti dallo stesso Ultimo, la cui esperienza nella cattura di latitanti è stata più volte dimostrata dalle sue stesse azioni in servizio.
Per più di un decennio, dal 2000, è stato ai vertici del NOE nel Lazio, occupandosi di traffico di rifiuti e della discarica di Malagrotta, facendone arrestare il proprietario e l'ex presidente della Regione Lazio, Bruno Landi. Sempre durante il servizio al NOE ha effettuato la perquisizione nell'abitazione di Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo. Fu accusato insieme al generale Mario Mori - ex comandante del ROS e direttore del SISDE - della mancata perquisizione del covo di Riina, ma entrambi sono stati assolti da Tribunale di Palermo.
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