di FRANCESCO IULIANO
“I Consorzi di bonifica, in particolare quelli del versante reggino dello Ionio, come Enti, non hanno mai fatto nulla o quasi. Noi proprietari di appezzamenti di terreno paghiamo i Consorzi di bonifica ma non abbiamo mai visto la presenza fisica dei loro rappresentanti o che abbiano controllato i lavori su uno scolo, un torrente o abbiano programmato un progetto di intervento. Il nulla. Personalmente non vorrei che si continuasse con questa non presa di posizione o di non responsabilità. E’ fondamentale, adesso, dimostrare di esserci, di esistere e giustificare lo stipendio che si incassa a fine mese”.
Non ha usato mezze parole il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenuto all’inaugurazione di un innovativo sistema di controllo della distribuzione delle acque a cura del Consorzio di Bonifica Ionio catanzarese.
Nel mirino del procuratore Gratteri, anche i Gal, i Gruppi di Azione Locale che, insieme ai Consorzi di Bonifica, hanno l’obbligo di dare conto del loro operato. “I forestali - ha aggiunto - devono spiegare concretamente se hanno pulito mai un fiume o un bosco e cosa fanno durante il giorno. La gente ha bisogno di sapere questo, perché io non voglio che questi Enti o parte di loro, siano considerati degli ammortizzatori sociali. Dobbiamo smetterla con questa storia dell’assistenzialismo, bisogna prendere posizione”.
Parole dure che hanno chiuso i lavori dell’incontro organizzato dal Consorzio di Bonifica e irrigazione Ionio Catanzarese per l’inaugurazione di un’opera irrigua finanziata con i fondi del Psnr 2014-2020 del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.
Un’opera - è stato spiegato dal direttore del Consorzio di Bonifica, Fabio Borrello - che ha previsto l’installazione di 2mila 900 apparecchi per il controllo e la regolazione della distribuzione idrica alle utenze irrigue dei comprensori Alli Tacina e Alli Copanello su una superficie lorda di 11mila ettari.
“Quella che presentiamo - ha commentato Borrello - è un’opera di alta tecnologia che inciderà in modo positivo sulla distribuzione della risorsa idrica e sul suo risparmio idrico. Opere che sono un esempio di concretezza e frutto di un costante lavoro svolto sul territorio di fronte ai cambiamenti climatici. L’opera - ha aggiunto - garantirà la migliore utilizzazione delle acque irrigue e, di riflesso, un risparmio idrico, in quanto sostituisce gli idranti tradizionali nel processo di distribuzione delle acque minimizzando i costi gestionali. Questa è la dimostrazione che anche in Calabria ci sono professionalità e capacità che consentono di investire bene ed in maniera rapida, le risorse pubbliche”.
All’incontro, moderato dal giornalista Claudio Venditti, sono intervenuti, oltre al procuratore Nicola Gratteri, anche il presidente della BCC Centro, Giuseppe Spagnuolo, la presidente della commissione consiliare Agricolture e Consorzi di Bonifica, Katya Gentile, il direttore generale Anbi Nazionale, Massimo Gargano, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il responsabile unico del progetto, Antonio Rotella.
“Siamo altresì in attesa - ha concluso Fabio Borrello - di un decreto di concessione che ci consentirà con altri 10 milioni di euro che ci riconosce la legge 178 del 2020, di fare un altro intervento fondamentale per il Consorzio che ci consentirà di sostituire tutti i tubi ponte d'acciaio principali delle nostre condotte ed intervenire su parte di quelli interrati con una tecnica innovativa con la quale si introduce all’interno del tubo una calza epossidica che, chimicamente, si costruisce un tubo all'interno di quello preesistente allungando la vita di 50i degli stessi tubi. Una tecnica che ci consente di rispettare l'ambiente perché non si fanno nuovi scavi ma, soprattutto, ci consente di intervenire in aree altamente dense di popolazione senza creare alcun disservizio”
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