Il corsivo giallorosso, al Catanzaro il derby fra le due più belle del reame

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"Curva Massimo Capraro" in fermento
  06 novembre 2022 17:45

di ENZO COSENTINO

E’ andato come doveva andare! Al “Ceravolo” si son viste Catanzaro e Crotone le due più forti attuali realtà di un campionato avvincente: Catanzaro e Crotone. Un derby titanico giocato con i piedi ma tanto con la “testa”. Ha vinto la corazzata giallorossa su quella rossoblù che nei primissimi minuti di gioco ha fatto tremare un po’ i padroni di casa. Il vero siluro di giornata ad affondare il bersaglio con la firma in grande dello “zar” giallorosso, Pietro Iemmello.

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Il Crotone se pure scosso è tornato in campo con propositi battaglieri. Una reazione, quella dei pitagorici, prevedibile e prevista da mister Vivarini che ha ridisegnato le contromosse ma senza mutare volto alla squadra. Quel botto di gioia e relativo boato quando lo “zar” ha fatto il primo gol di giornata, si è sentito in tutta la Città. Una liberazione e fine della sofferenza sugli spalti e anche nelle case degli sportivi rimasti inchiodati dinanzi al video. Un vantaggio amministrato alla grande dalle aquile che hanno sempre chiuso i varchi a destra come a sinistra quando il Crotone ha tentato gli affondi. E poi fra i pali Fulignati ha fatto la sua parte con un paio di parate sicuramente da miracolo.  

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Curcio, entrato al posto di Biasci-tanto lavoro ma in silenzio senza urlo da gol- ha messo la parola fine al derby in surriscaldamento. Altro bel gol. Insieme a quella di Iemmello merita di essere messo in una icona.  Dopo 17 anni che Catanzaro e Crotone non si incontravano una vittoria d’orgoglio necessaria per mantenere la testa della classifica. Meglio essere inseguiti che inseguire. Catanzaro e Crotone per quanto hanno fatto vedere in questo derby sono meritatamente le “più belle del reame”. E il merito per quanto concerne le “aquile” non è soltanto di chi va in campo ma di tutto lo “spogliatoio”. Soprattutto anche di chi sugli spalti ci mette il cuore. La squadra, la società lo hanno capito e questo li fa stare sereni. E’ sempre più appropriata la chiusura con il solito “il Catanzaro c’è”!

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