di ENZO COSENTINO
Alla faccia del coronavirus: sugli spalti del “Ceravolo” sono stati in sette mila, stipati fianco a fianco, alito su alito. Autentici e focosi tifosi di Catanzaro e Reggina - due nobili del calcio calabrese oggi purtroppo ancora in serie C - per un derby che ha sprizzato scintille.
Il vento freddo non ha spaventato nessuno. Il gol partita (unico e solo) degli amaranto, invece, ha gelato il sangue ai fans giallorossi. Fine di un sogno campanilistico: fermare la marcia dei rivali. Il treno del Catanzaro, quindi, resta bloccato pericolosamente nella galleria del “zero punti”. La bacchetta magica di Auteri non muove più i “violini di prima fila" dell’orchestra giallorossa. Le “steccate” stanno diventando una costante del complesso di casa nostra.
Grande Reggina? Niente di trascendentale, ma cattiva, si. Più furba dei giallorossi. Sicuramente. Non ha funzionato il tridente del Catanzaro. Spuntato! Kanutè recuperato e nei segreti pensieri di Auteri e di tutta la squadra la speranza di ritrovarlo in dimensione di uomo-gol. Nell’ultimo minuto di partita del primo tempo Kanutè, invece di sentirsi goleador, si mette a fare il “pensatore” e fallisce l’occasione del vantaggio. Altro che affezione da Coronavirus. I giallorossi sembrano aver contratto un virus più preoccupante: quello della sconfitta.
Tocca ad Auteri inventare un vaccino contro. Altrimenti è pandemia.
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