Il corsivo giallorosso. Il Catanzaro si arrende ai lupi irpini. Digerirla subito

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images Il corsivo giallorosso. Il Catanzaro si arrende ai lupi irpini. Digerirla subito

  03 marzo 2021 20:57

di ENZO COSENTINO

Piero Braglia e la sua orchestra irpina arrivano al “Ceravolo” e fanno concerto.  Ma l’ex giallorosso sia come giocatore che come tecnico non era sul podio a dirigere. Appiedato da squalifica ha “sofferto” –si fa per dire- a distanza.

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Bernardotto, si ricorda che è la “nona” giornata di ritorno e fa Beethoven. Una sinfonia il suo gol, l’unico di una gara quasi senza sapore. Lo ha rifilato quel pallone nella porta di Di Gennaro e quasi nessuno dei difensori giallorossi se ne è accorto. Catanzaro e Avellino entrambe protagoniste di un gioco più sul filo del nervosismo che dello spettacolo. E Carlini il gigante buono promosso “capitano” dopo l’uscita di Corapi, fa il “cattivo” per due volte e quasi allo scadere del tempo si becca il “rosso”. Ininfluente la sua uscita. Il Catanzaro aveva già deposto le armi. 

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Il guaio è che salterà l’incontro di domenica prossima. Il gol avellinese al 21° del primo tempo provoca uno strano effetto alle “aquile”: la stitichezza nelle azioni offensive. Polveri bagnate, come si suol dire, e il botto dei giallorossi è rimasto solo un pio desiderio. In campo se qualcuno può essersi… annoiato  è stato il guardiapali dei lupi irpini, Forte. Così si chiama! Nessun attaccante di casa lo ha mai infastidito al punto di poter dire che fra i pali sia stato…fortissimo. E quando l’Avellino è rimasto, per il “rosso” sotto il naso di Miceli, in dieci i giallorossi dove son finiti. Stress da stanchezza? Forse! Ora di nuovo a rimettere tutto in sesto. Una sconfitta che brucia ma non uccide i sogni che ancora si possono fare ad occhi aperti. Ci penserà Calabro a dare la scossa.   

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