Sono ore cruciali per fissare le ulteriori restrizioni in vista delle festività natalizie. Oggi c'è stata la riunione del Comitato Tecnico Scientifico che, seppure con alcune divisioni, ha confermato la necessità di seguire la linea dura per evitare che il Natale diventi l'anticamera della terza ondata a gennaio. Con l'indicazione generica degli esperti, a questo punto la palla passa al governo Conte. L'esecutivo dovrà decidere come colorare il Paese: al minimo arancione o anche rosso. Inoltre dovrà stabilire in quali giorni sarà in vigore la nuova stretta: o dal 24 dicembre al 6 gennaio o nei festivi e pre-festivi e quindi il 24-25-26-27-31 dicembre e 1-3-6 gennaio.
LA DIFFERENZA FRA I COLORI- Mentre la maggioranza delle regioni sono già zona gialla (e in teoria dovrebbero diventarlo quelle che non lo sono fra qualche giorno), c'è differenza fra far scattare le misure della zona arancione e quelle della zona rossa. In gialla sono aperti i negozi (fatta eccezione nei festivi e prefestivi nei centri commerciali), le attività di ristorazione possono servire al tavolo fino alle 18 e gli spostamenti sono liberi fra le 5 e le 22 anche fra comuni e regioni dello stesso colore. In zona arancione, gli spostamenti fra comuni e regioni possono essere fatti solo per comprovate esigenze, le attività di ristorazione possono fare solo asporto fino alle 22 e consegne a domicilio. Con la zona rossa anche gli spostamenti all'interno del proprio comune dovranno essere motivati.
IL COMMENTO DEL COORDINATORE DEL CTS DOPO LA RIUNIONE- "E' stata una riunione difficile e intensa in cui si sono espressi tutti i componenti del Comitato, come sempre accade nei nostri incontri. Alla fine abbiamo raggiunto un punto d'incontro e condiviso all'unanimità la necessità di inasprire le misure di contenimento del contagio. Al ministro Roberto Speranza e al governo abbiamo quindi suggerito di considerare quanto previsto dalla normativa già in vigore". Lo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo.
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