Il Decreto Calabria

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I contenuti del Decreto Calabria pubblicato in Gazzetta Ufficiale

  04 giugno 2019 13:25

Nomina dei manager di Asp e aziende ospedaliere che diventa prerogativa del commissario ad acta, verifiche semestrali sul loro operato, appalti accentrati, gestione straordinaria per gli enti in dissesto finanziario e supporto rafforzato delle forze ordine. Sono queste le principali misure del supercommissariamento della sanità regionale che durerà 18 mesi disegnato nel Decreto Calabria adottato dal Consiglio dei Ministri, nella seduta straordinaria a Reggio Calabria, che è entrato in vigore dal 3 maggio, il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

LE NOMINE SPETTANO AL COMMISSARIO DEL GOVERNO

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L’elemento più dirompente è senza dubbio la disciplina delle nomine dei vertici di Asp e aziende ospedaliere a cui sono dedicati i primi articoli. Regime esclusivo per la  sanità calabrese. Il fulcro è contenuto nell’articolo 3 in cui si ribalta la prospettiva a chi spetta la scelta, finora riservata al presidente della Giunta regionale. Il Decreto Calabria ribalta l’imprimatur prevedendo che sia invece il commissario ad acta, espressione dell’esecutivo nazionale, ad individuare i nominativi dei nuovi «commissari straordinari» in attesa dell’intesa con la Regione. In assenza di accordo, cosa più che probabile visto il livello di scontro fra Cittadella e Governo, toccherà -entro dieci giorni- direttamente al ministro della Salute che adotta un apposito decreto, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. In automatico sono decaduti i dg facenti funzione piazzati prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I nuovi commissari straordinari possono essere pescati «anche» dall’albo nazionale degli idonei dei direttori generali e in quiescenza. Facoltà che lascia intendere un elevato livello di discrezionalità nella scelta, a patto che sia comprovata l’elevata esperienza in ambito sanitario. Oltre alla retribuzione lorda regionale da 124 mila euro, è previsto un bonus da 50 mila e 20 mila di rimborso spese per i fuori regione. Un totale di circa 195 mila euro perché è «massimamente auspicabile», si legge nella relazione illustrativa del provvedimento, che i nuovi dg provengano da fuori Calabria. I commissari straordinari saranno sottoposti ad una verifica sull’attività svolta ogni sei mesi (in caso negativo ci sarà la decadenza), mentre a nove dal loro insediamento dovranno adottare il nuovo atto aziendale, la “Costituzione” del singolo ente. I direttori amministrativi e sanitari verranno incaricati entro due mesi dalla nomina dei commissari straordinari attingendo, questa volta, dagli appositi elenchi regionali.

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PER GLI ENTI IN DISSESTO SI APPLICA LA PROCEDURA DI LIQUIDAZIONE

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L’articolo 5 dispone la possibilità di attivare la gestione straordinaria degli enti che versano in grave situazione di dissesto finanziario. In sostanza si dichiara default separando la gestione corrente dal pregresso fino al 31 dicembre 2018. I debiti verranno maneggiati da (altra nomina) un commissario liquidatore il cui compenso sarà parametrato in base all’ammontare della massa passiva. La disposizione sembra disegnata su misura per l’Asp di Reggio Calabria, tant’è che il successivo articolo 10 prevede l’applicabilità della norma anche rispetto a quegli enti al momento sciolti per infiltrazioni mafiose. Proprio l’identikit dell’azienda sanitaria provinciale più problematica d’Italia che ha subito questa sorte il 13 marzo 2019.

APPALTI ACCENTRATI, SUPPORTO DI AGENAS E FORZE DELL’ORDINE

L’articolo 6 cancella la stazione unica appaltante della Regione Calabria. Infatti per tutti gli appalti al di sopra della soglia di rilevanza comunitaria le strade sono due: o si ricorre a Consip o si utilizza una centrale di committenza di un’altra regione dopo aver stipulato un’apposita convenzione. Per le gare al di sotto della soglia di rilevanza comunitaria invece è previsto il ricorso ad una sorta di vademecum omogeneo per tutte le aziende che sarà sancito con la firma di un protocollo fra la struttura commissariale e l’Anac. Per l’ammodernamento tecnologico è previsto un piatto di investimenti pari a poco più di 82 milioni di euro. Il supporto in ambito sanitario di Agenas (un’agenzia governativa del ministero della Salute) è prevista una spesa di 6 milioni di euro, mentre l’arrivo di un nucleo della Guardia Finanza, a supporto dell’ufficio del commissario ad acta, sarà coperto da un capitolo di 480 mila euro in due anni. 

(g.r.)

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