di EMANUELE CANNISTRA'
Ogni anno, il due novembre, ci ritroviamo a visitare i nostri cari defunti al cimitero. In questa giornata di tristezza e riflessione, è consuetudine portare un omaggio floreale e dedicare un pensiero a chi non è più con noi. Questi gesti, seppur semplici, sono carichi di significato e rappresentano un momento di affetto per le persone che abbiamo amato. Quest’anno, come sempre, ho partecipato a questo rito. Dopo aver reso omaggio ai miei defunti, ho deciso di fermarmi presso la chiesa matrice del cimitero, dedicata a San Vitaliano, il santo patrono della nostra città. Varcando la soglia, sono stato avvolto dall’atmosfera solenne e intima del luogo, resa ancora più speciale dalla dedizione di Monsignor Andrea Perrelli, che da anni si prende cura della chiesa e dei suoi frequentatori. Mons. Andrea si dedica alla chiesa con un amore che si percepisce in ogni dettaglio, dalla pulizia degli arredi all’ordine generale della struttura. Tuttavia, quest’anno ho notato che la chiesa e la sacrestia mostrano segni di degrado: tracce di muffa sulle pareti, infiltrazioni d’acqua e alcune crepe nei muri. Questi particolari possono sembrare insignificanti a chi passa in fretta, ma per chi conosce il valore di questo luogo, ogni segno di trascuratezza diventa motivo di preoccupazione. Ho avuto l’opportunità di parlare a lungo con Monsignor Andrea. Il suo sguardo rivelava una certa tristezza, accentuata dal fatto che, quest’anno, non ha potuto celebrare, per motivi di salute,la Messa solenne con l’Arcivescovo. Questo era un momento a cui Mons. Andrea teneva molto, poiché celebrato su un altare che lui stesso aveva voluto e fatto realizzare anni fa, un simbolo tangibile del suo impegno per la chiesa e la comunità. La sua amarezza deriva non solo dal dispiacere personale, ma soprattutto dalla consapevolezza che mancano i fondi per intervenire su una struttura così importante. La chiesa di San Vitaliano è un patrimonio della nostra città, non solo per il suo valore religioso, ma anche per quello storico.
È un luogo che unisce la comunità e rappresenta una tappa importante per chi desidera rendere omaggio ai propri cari. Tuttavia, come spesso accade con molti edifici storici, le necessità di manutenzione superano le risorse disponibili. Mi chiedo: è possibile che non si riescano a trovare i fondi necessari per preservare un luogo così prezioso? Ogni piccola donazione e ogni sforzo da parte di cittadini e istituzioni potrebbero contribuire a restituire alla chiesa di San Vitaliano il decoro che merita. Non si tratterebbe solo di un intervento estetico, ma di un gesto di rispetto per il passato e di impegno per il futuro della nostra comunità.
La chiesa di San Vitaliano è un simbolo della nostra identità e delle nostre radici. La sua bellezza, pur nella semplicità, ci ricorda l’importanza dei luoghi di raccoglimento, dove il tempo sembra fermarsi e dove possiamo ritrovare una dimensione più intima con noi stessi e con i nostri defunti. Ogni crepa e ogni infiltrazione rappresentano una ferita che minaccia il nostro patrimonio culturale e spirituale.
Per questo, rivolgo un appello alla comunità e alle istituzioni locali: aiutiamo a mantenere in vita questo luogo, non lasciamo che l’usura del tempo e la mancanza di risorse compromettano ciò che rappresenta. Restituire dignità a questa chiesa significa anche onorare la memoria dei nostri cari e rafforzare i legami che ci uniscono come comunità.
In questo giorno di commemorazione, guardiamo al passato, ma con l’impegno di costruire un futuro in cui questi luoghi sacri continuino a rappresentare l’anima della nostra città e a dare conforto a chi vi si reca, nel silenzio e nella preghiera, per ritrovare un po’ di pace.
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