Dopo il successo registrato, tra cinema e Amazon Prime, il film InFiniti, con le musiche composte e orchestrate dal compositore e produttore discografico Franco Eco, approda su Canale 5.
Giovedì 1 maggio, alle ore 23.30, sulla rete Mediaset andrà in onda la commedia sentimentale diretta dal regista Cristian de Mattheis, con cui l’artista calabrese collabora da tempo, e prodotta da Michele Calì, con un cast di giovani talenti come Francesca Loy, Fabiola Morabito e Gabriele Rossi, noto per i fortunati ruoli in Tutti pazzi per amore e A un passo dal cielo.
Si tratta di una storia d’amore contemporanea ambientata principalmente a Recanati, città natale di Giacomo Leopardi che rappresenta il leitmotiv della vita dei cinque protagonisti alle prese con le difficoltà quotidiane delle relazioni.
“D’accordo con De Mattheis, regista di una sensibilità musicale straordinaria, ho deciso di puntare sul pianoforte, un suono che esplora le profondità delle emozioni umane attraverso una lente d’ingrandimento sonora e una narrativa unica. Ho scelto il formato di dieci sonate per pianoforte per accompagnare questo viaggio emotivo che si snoda lungo la trama. Ogni sonata è una storia a sé, progettata per riflettere un particolare stato d'animo nonché momenti cruciali nella vita dei protagonisti, ma tutte insieme compongono un arco emozionale che si espande da un primo accenno di incertezza sino alla risoluzione finale” dichiara Eco illustrando le musiche che, andando oltre la struttura classica della sonata, impreziosiscono InFiniti.
Elemento essenziale è il concetto di infinito che, con un evidente richiamo a Leopardi, mostra come due persone possono camminare nello stesso spazio, ma ritrovarsi alla fine in punti diametralmente opposti. Così come avviene nel nastro di Möbiusche, ci tiene a sottolineare il compositore, ha un ruolo centrale anche nella composizione pianistica.
“Si tratta di una superficie con una sola faccia e un solo bordo che simboleggia una continuità e dunque un ciclo senza fine, ricreato anche musicalmente. Di raddoppio al pianoforte principale, infatti, ad una frequenza più bassa si sente un pianoforte del sottosoprache suona le stesse note al contrario. Quasi come se fosse un linguaggio esoterico del tempo infinito” spiega.
In tal modo trama e colonna sonora del film si intrecciano in un evidente stato di riflessione, come se si specchiassero suonando una musica palindroma, tra tensione e risoluzione.
“Sono molto felice del percorso che questa pellicola sta compiendo – commenta Eco – l’uscita al cinema, poi la distribuzione on demand e ora la prima TV rappresentano un traguardo importante, non scontato nel panorama italiano. In un periodo in cui la serialità di basso profilo intellettuale e i contenuti media tendono a intrattenere senza costruire cultura, diamo prova che è ancora possibile proporre opere capaci di coinvolgere il pubblico senza rinunciare alla qualità artistica”.
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