di GABRIELE RUBINO
Le forbici dell'Asp di Catanzaro sono pronte a tagliare i fitti passivi. La commissione prefettizia già a giugno aveva messo nel mirino i contratti di locazione con i privati con un'approfondita cernita dal quale erano emerse "illegittimità diffuse" (LEGGI QUI TUTTI I DETTAGLI).
Adesso con un atto d'indirizzo, firmato ieri da Luisa Latella, Salvatore Gullì e dal neo arrivato Carmelo Marcello Musolino al posto di Franca Tancredi, il radar si è spostato sul fitto più oneroso per l'azienda sanitaria provinciale: l'ex Villa Mater Dei a viale Pio X sede dei Servizi Amministrativi (fra cui Gestione Risorse Umane, Medici Convenzionati) che vale poco più di 182 mila euro. Già nella precedente relazione erano stati messe in evidenza "modalità irrituali" sulla documentazione. Il contratto originario risale addirittura al 2007 e su questo sono ancora in corso verifiche con l'Ufficio Tecnico. I commissari prefettizi hanno dato mandato di far dichiarare nullo il contratto. Stessa indicazione al direttore dell'unità Gestione Tecnico Patrimoniale (previo parere dell'avvocatura) è per il contratto partito dal luglio del 2014 (a seguito del subentro di un 'nuovo' proprietario) e il suo rinnovo nel 2019. La delibera dell'Asp richiama espressamente la norma che impone, appunto al rinnovo di questi contratti, il nulla osta dell'Agenzia del Demanio 60 giorni prima la data entro la quale l'amministrazione può recedere dal contratto. Inoltre, l'Agenzia del demanio autorizza il rinnovo dei contratti di locazione "nel rispetto dell'applicazione di prezzi medi di mercato, soltanto a condizione che non sussistano immobili demaniali disponibili. I contratti stipulati in violazione delle disposizioni del presente comma sono nulli". Evidentemente questo passaggio deve essere saltato o non risulta.
In ogni caso, per l'Asp catanzarese dal 2014 in avanti il canone corrisposto ai privati è stato eccessivo. I commissari hanno chiesto il recupero "delle maggiori somme versate", per un totale di oltre 177 mila euro. All'importo si arriva calcolando il 15% (27 mila e 300 euro annui) del canone corrisposto da quasi sei anni e mezzo. Non proprio spiccioli per un contratto di affitto. Come di consueto in questi casi, la delibera dell'Asp è stata notificata sia alla Corte dei Conti e sia alla Procura di Catanzaro.
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