


Alla Biblioteca “De Nobili” presentato l’intervento che cambierà il volto dell’impianto: “Un sogno che cresce insieme alla città”
22 ottobre 2025 14:37di GUGLIELMO SCOPELLITI
Questa mattina, nella cornice della Biblioteca comunale “De Nobili”, è stato presentato alla stampa il progetto di riqualificazione dello stadio “Nicola Ceravolo”, un passaggio atteso da anni che segna l’avvio di una nuova fase per uno degli spazi più simbolici di Catanzaro.
All’incontro, introdotto dall’assessore ai Lavori pubblici Pasquale Squillace, hanno partecipato il sindaco Nicola Fiorita, il presidente uscente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, l’architetto Giovanni Giacobone, managing partner di Sportium, lo studio incaricato della progettazione, e l’ingegnere Giovanni Laganà, capo dell’area tecnica comunale. Tra i presenti anche il direttore generale dell’U.S. Catanzaro, Paolo Morganti.
Squillace ha ricordato i primi interventi già completati nei mesi scorsi, finanziati con i tre milioni di euro messi a disposizione dalla Regione e realizzati “in tempi record, senza sprecare un euro”, sottolineando come lo stadio rappresenti “il vero motore identitario della città”. “Catanzaro – ha detto – ha tanti quartieri e tante differenze, ma una sola fede, quella giallorossa, che unisce tutti i cittadini”.
Filippo Mancuso ha rimarcato il ruolo della Regione, che ha finanziato l’opera con risorse complessive pari a 12 milioni di euro, tra fondi già utilizzati e nuovi stanziamenti: “Lo stadio è identità, è appartenenza, e l’obiettivo è che i lavori procedano senza compromettere il calendario delle partite. Sarebbe un danno grave per la squadra e per i tifosi. La Regione è sempre stata vicina al Comune di Catanzaro, non solo per lo stadio ma anche per il porto, il lungomare e altre opere strategiche: lasciamo che siano i fatti a parlare”.
Il sindaco Nicola Fiorita ha definito la giornata “bella e importante, da sindaco e da tifoso”. “Abbiamo vissuto anni straordinari con la nostra squadra, e questo progetto è parte di quella spinta emotiva che ci ha restituito orgoglio. Non possiamo permetterci un nuovo stadio da 40 milioni, ma possiamo costruire passo dopo passo un impianto moderno e adeguato ai nostri sogni. Partiamo dalle priorità: la curva, che sarà avvicinata al campo passando da 36 a 10 metri, diventerà il cuore pulsante dell’impianto. Sarà brandizzata, esteticamente curata, con attenzione anche ai servizi per le donne, sempre più presenti sugli spalti”.
Fiorita ha aggiunto che l’intervento riguarderà anche la tribuna ovest, “una delle parti più bisognose di lavori”, e i raccordi tra curva e distinti. “Stiamo utilizzando al meglio le risorse per rendere questo stadio all’altezza dei traguardi che Catanzaro merita. Ci saranno inevitabili disagi, ma faremo di tutto per limitarli al minimo”.
Sul piano tecnico, l’ingegnere Giovanni Laganà ha spiegato che i lavori non inizieranno solo a fine stagione ma che la fase di pre-assemblaggio delle strutture partirà prima: “Abbiamo scelto un sistema costruttivo che consente di preparare gli elementi in acciaio fuori dal cantiere, per poi installarli subito dopo la conclusione del campionato. In questo modo saremo pronti a partire senza rallentare la stagione sportiva”.
L’architetto Giovanni Giacobone, in rappresentanza di Sportium, ha illustrato i dettagli del progetto: “Abbiamo lavorato in stretta sinergia con il Comune e con la società per garantire la massima qualità compatibilmente con il budget disponibile. Il nuovo Ceravolo avrà curve più vicine al campo e una visione ottimale per i tifosi. La tribuna ovest, che sarà demolita e ricostruita, passerà dagli attuali 3.200 posti a una nuova configurazione più funzionale e moderna”.
Il nuovo “Nicola Ceravolo”, pensato come uno stadio a misura di tifoso, sarà dunque il primo tassello di un percorso di rigenerazione urbana più ampio che coinvolgerà anche il quartiere. Un progetto che unisce tecnica e passione, amministrazione e tifo, visione e appartenenza — la stessa che, come ha ricordato Squillace, “fa di Catanzaro una città, e del Catanzaro la sua bandiera”.
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