Il giorno dopo Salerno tra noia e delusione

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Sotto accusa il tecnico Caserta reo, secondo la gran parte dei tifosi, di non aver saputo dare una precisa identità alla squadra

  30 settembre 2024 18:40

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Gara noiosa e deludente quella vista ieri all’Arechi di Salerno di fronte a circa 12mila spettatori, di cui 3mila sostenitori giallorossi in grande spolvero.

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Il Catanzaro si schiera nuovamente con un 4-2-3-1 mascherato in fase di possesso e un 4-4-2 in fase di non possesso con alcuni interpreti nuovi.

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In difesa, Scognamillo al posto di Antonini e Cassandro al posto di Šitum, ritenuto non al top. 

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Davanti alla difesa, Pompetti e Petriccione, e Koutsoupias nel ruolo di centrocampista aggiunto con il principale compito di soffocare la fonte del gioco avversaria. 

Sulle fasce, Compagnon e destra e D’Alessandro a sinistra praticamente inoperosi in fase offensiva. 

In avanti, a fare a sportellate, l’unica punta Pittarello che si danna l’anima tra i difensori della Salernitana.

Un Catanzaro a trazione posteriore arrivato a Salerno con il chiaro intento di non perdere impostando una gara tutta difensiva. 

Così è stato e ci è riuscito non tirando mai in porta e subendo tutto sommato poco di fronte ad un avversario che ci ha provato nel finale ma senza crederci più di tanto

Il Catanzaro invece non ci ha mai provato accettando, soprattutto nella ripresa, di restare rintanato nella propria metà campo a difendersi e rinunciando a fare gioco. 

Squadra che tuttavia a fine gara riceve gli applausi dei 3mila presenti all’Arechi, unici per mentalità e attaccamento, ma certamente consapevoli dei limiti della squadra.

Squadra che deve lavorare ancora tanto per trovare una sua identità e soprattutto la voglia di vincere, visto che la rosa assemblata dal ds sembra essere completa e competitiva.

Tuttavia, dopo sette giornate di campionato si è visto ben poco del lavoro di un allenatore che non è riuscito ancora a trasmettere i concetti giusti alla squadra ma soprattutto non è riuscito a dare grinta, voglia di giocare a calcio e vincere le gare.

Il tecnico Caserta in sala stampa la vede diversamente: “Siamo venuti qui per giocarcela a viso aperto e nella ripresa abbiamo avuto solo qualche sofferenza. Il Catanzaro ha subito solo il possesso palla della Salernitana”. 

E ancora: “In Serie B non tutte le partite sono belle da vedere e comunque, sia noi che la Salernitana, abbiamo fatto di tutto per vincerla”. 

Parole inequivocabili ma che convincono pochi, pochissimi tra quelli che ieri hanno visto una partita priva di emozioni dove il Catanzaro al contrario non ha fatto nulla per portare a casa il risultato e nel finale poteva anche perdere se Pigliacelli non avesse fatto un miracolo sul colpo di testa di Maggiore.

Nel dopogara, delusione e sdegno dilagano dappertutto e il primo ad essere messo sotto accusa è proprio il tecnico di melitese.

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