di GIORGIA RIZZO
Uno stetoscopio che permette al medico di visitare il paziente da lontano, via wireless, direttamente dal suo studio, evitando così il contatto diretto. E' l'ultima invenzione ideata con il contributo di ricercatori e spin-off dell'Università della Calabria dall'azienda "Sone Health", attualmente utilizzata in via sperimentale all'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza. Ennesimo prezioso contributo dell'Ateneo Calabrese che ha messo le proprie conoscenze a disposizione del territorio per il contrasto al Coronavirus (LEGGI QUI).
Il dispositivo, che rientra in una delle attività dell’iniziativa Unical vs Covid, il cui referente è la docente Sandra Costanzo, delegato del Rettore alla Protezione e controllo dei campi elettromagnetici, è già in fase di test presso vari centri sanitari (italiani ed europei), ma l’assoluta novità è la predisposizione di una specifica app, attualmente in grado di visualizzare il suono sullo smartphone, che in futuro diventerà un vero e proprio strumento di intelligenza artificiale al servizio del medico, che consentirà anche di fare una predizione diagnostica. Con questa ulteriore integrazione software, lo stesso smartphone diventerà uno strumento diagnostico, segnalando al medico eventuali patologie, in modo da consentire una diagnosi pre-clinica tempestiva ed efficace. Lo strumento è stato appena stato spedito in Olanda ed è in fase di test all’ospedale Annunziata di Cosenza, mentre arrivano richieste anche da altri nosocomi italiani come il San Matteo di Pavia.
Il funzionamento del dispositivo è molto semplice: basta inserire le olive dello stetoscopio negli appositi alloggiamenti, e attraverso gli auricolari o le cuffie bluetooth è possibile auscultare a distanza il suono polmonare o cardiaco, che viene trasferito in tempo reale allo smartphone.
«La situazione pandemica attuale da Covid-19 - spiega la professoressa Costanzo - ha insegnato quanto sia estremamente importante l’innovazione tecnologica al servizio della medicina, e quanta necessità si abbia di un incremento, sia numerico che di accresciuta competenza diagnostica, per il personale medico-sanitario. Come è noto, uno dei principali strumenti di prima valutazione clinica è rappresentato dallo stetoscopio (detto anche fonendoscopio), utile per effettuare l’auscultazione del respiro e del ritmo cardiaco del paziente. Nella sua configurazione tradizionale, però, tale strumento richiede la stretta vicinanza dell’operatore sanitario al paziente, ponendo seri rischi di contagiosità. E’ proprio in questi casi che gli ausili tecnologici avanzati possono intervenire efficacemente per ridurre drasticamente il rischio di contagio e allo stesso tempo velocizzare la risposta diagnostica».
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