Il panettone dai detenuti, Iacopino: "Un prodotto di qualità e una finestra di speranza"

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images Il panettone dai detenuti, Iacopino: "Un prodotto di qualità e una finestra di speranza"

  12 dicembre 2024 16:43

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

"Un prodotto di qualità e una finestra di speranza".

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Ad affermarlo è questa mattina nella sede dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro presso la Corte D’Appello di Catanzaro, il presidente della Camera penale Francesco Iacopino, nel corso della conferenza stampa convocata per rendere noto il progetto dei panettoni prodotti dai detenuti. 

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“E’ il secondo anno di questa iniziativa possibile grazie alla collaborazione di più attori istituzionali che hanno condiviso il progetto della Camera penale e promosso la vendita dei panettoni prodotti dalla cooperativa “Mani in libertà” che lavora in carcere e che sostiene i detenuti che si occupano di pasticceria di qualità e che hanno realizzato i panettoni col brand “dolci cReati”

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Poi ci tiene “a ringraziare la Banca credito cooperativo di Montepaone rappresentata dall’avvocato Caridi che ci sostiene economicamente, il gruppo Noto, il gruppo Rotundo, il gruppo Conad con Maurizio Mottola D’Amato, l’associazione "Città Solidale", l’associazione “Carità e amore”, il Centro calabrese di solidarietà che tutti insieme hanno sostenuto la vendita acquistando il prodotto del primo lotto messo in commercio”. 

E poi ancora: “Ringrazio l’Osservatorio carcere della Camera penale e in particolare gli avvocati Vincenzo Galeota e Piero Mancuso che hanno lavorato a fondo per la realizzazione dell’iniziativa.

Iacopino sostiene con forza che “si vuole sensibilizzare la società civile e bisogna sapere che un detenuto senza una finestra di speranza è un fallimento della nostra società. In carcere ci sono i poveri del nostro tempo: tossicodipendenti, malati psichiatrici, extracomunitari, disagiati e noi dobbiamo essere portatori di speranza, fiducia e agevolatori di un percorso trattamentale che possa restituire speranza a chi ha sbagliato. Questa è la via per essere più sicuri non la solitudine detentiva”.

E conclude così: “L’articolo 27 della Costituzione dedicata alla risocializzazione va letto insieme all’articolo 3 comma 2 che parla di uguaglianza sostanziale, ecco, dobbiamo essere noi a far sì che ogni ostacolo venga rimosso e che sia attuato il principio contenuto nella carta costituzionale”.

Presenti al tavolo, Silvia Saladino per Centro calabrese di solidarietà; Marzia Rosa, presidente associazione Carità e amore di San Pietro Apostolo; Maurizio Mottola D’Amato per Conad; Luigi Rotundo per il gruppo Eurospin; Benedetta Garofalo per l’associazione “Mani in libertà; Francesco Iacopino, presidente Camera penale; Antonella Galati, giudice del Tribunale di Sorveglianza; Rocco Scicchitano direttore Uepe; l’avvocato Angela La GammaVincenzo Galeota per l’Osservatorio carcere e Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro. 

 

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