"Il Papa a Catanzaro", all'Ex Stac la mostra per far rivivere la visita di Giovanni Paolo II

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L'apertura della mostra "Il papa a Catanzaro" all'ex stac con mons. Bertolone, Cardamone e Abramo
  06 ottobre 2019 19:59

di GIORGIA RIZZO

Volti carichi di devozione e giubilo circondano la sua figura vestita di bianco, folle di cittadini accolgono Papa Giovanni Paolo II, che sembra scendere dal piedistallo della storia per camminare a braccia aperte fra quelle vie cittadine così familiari. Riemerge così, dagli archivi e dalla memoria personale, la visita che papa Wojtyla volle fare a Catanzaro 35 anni fa, attraverso le fotografie in esposizione presso l'ex stac in occasione della mostra "Il Papa a Catanzaro", curata dall'architetto Andrea Salvatore Riccelli. Ultimo momento della giornata che vuole ripercorrere e far rivivere l'incontro fra il beato e la Calabria, dopo la messa eucaristica celebrata questa mattina (LEGGI QUI). 

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Risultato di un lavoro certosino, quasi da definire di culto, il pezzo forte dell'espozione: l'altare su cui Giovanni Paolo II celebrò la messa allo stadio Ceravolo, restaurato dalla Desta Industrie, ai tempi realizzato appositamente dall'artista Eduardo Filippo e donato dall'amministrazione comunale di allora al papa polacco. Tanti i cimeli esposti, utilizzati nella cerimonia del 1984, l'abito talare, la poltrona, ma anche i giornali dell'epoca, l'opera artistica realizzata dal maestro Mimmo Rotella, e i video documentari proiettati dagli schermi ai visitatori nelle sale gremite. 

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Il frutto di un cammino intrapreso insieme fra amministrazione comunale e curia, come hanno sottolineato in apertura il vicesindaco e assessore alla cultura Ivan Cardamone, il sindaco Sergio Abramo e l'arcivescovo della diocesi Catanzaro - Squillace Vincenzo Bertolone, poco prima del taglio del nastro che ha sancito l'apertura della mostra al pubblico. Presenti anche l'artista Eduardo Filippo, Saverio Nisticò della Desta Industrie e la società cooperativa Artemide

Tanti i visitatori che sono accorsi all'esposizione, testimoni del segno che il beato polacco ha lasciato sul nostro territorio. Un momento commemorativo, ma anche spirituale, come ha ricordato mons. Bertolone. "Attingiamo alla santità di papa Giovanni Paolo II, nostro fratello, che a partire dalle difficoltà sociali e politiche che ha vissuto ha iluminato il mondo con il suo magistero. Prendiamo esempio noi tutti da lui, dal suo difendere la chiesa, i valori cristiani, dalla sua capacità di dialogare con il mondo, per essere strumenti di pace dovunque noi ci troviamo. Spero che chi ha visitato la mostra possa uscire e pensare "Ecco, voglio anche io aprire la porta a Cristo e fare come lui ha detto". 

 

 

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