Il partigiano catanzarese Aldo Barbaro rivive nella mostra inaugurata al Musmi (FOTO)

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images Il partigiano catanzarese Aldo Barbaro rivive nella mostra inaugurata al Musmi (FOTO)
Da sinistra: Domenico Bilotti, Paolo Mattia, Emiliano Lamanna, Giuseppe Ranieri
  22 aprile 2022 21:17

di CLAUDIA FISCILETTI

Un'occasione per ricordare e per conoscere, quella avvenuta questo pomeriggio al Musmi di Catanzaro. Le sale del museo ospitano, da oggi fino al 9 maggio, foto, documenti, oggetti appartenuti al partigiano catanzarese Aldo Barbaro. L'inaugurazione ha visto protagoniste alcune delle persone che hanno reso possibile la realizzazione di una tale esposizione paragonabile ad un foto racconto composto dal padre di Aldo, il generale Domenico Barbaro.

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"Un progetto in movimento che portiamo avanti dal 2011", spiega Emiliano Cosentini, discendente del partigiano catanzarese, collegato da remoto: "L'intenzione è quella di mantenere vivo il sacro fuoco della memoria, muovendoci anche negli istituti scolastici, universitari, nella società civile e lo facciamo in modo gratuito da tanti anni anche grazie alle risposte positive delle istituzioni della nostra città".

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"Siamo felici che i reperti di questa figura storica catanzarese, grazie alla sua famiglia, oggi arrivano per la prima volta al Musmi, un luogo che ci sembrava la casa naturale del foto racconto, dalle immagini alla bandiera con cui è stata avvolta la salma di Aldo", continua Emiliano Lamanna dell'associazione Venti d'Autore che, poi, narra la storia del partigiano sino al suo atto di sacrificio e coraggio estremo in cui perse la vita a soli 22 anni, nelle Valli di Lanzo a Coassolo Torinese.

A rappresentare le istituzioni c'era Paolo Mattia, consigliere provinciale responsabile della Rete Museale: "Ho appoggiato la realizzazione di questa iniziativa perché era evidente la purezza d'animo con cui Emiliano voleva concretizzarla. Un modo per mantenere viva la memoria che deve essere condivisa e Aldo Barbaro rappresenta un'eccellenza per la storia di Catanzaro"

Tra gli interventi anche quello di Giuseppe Ranieri, ricercatore, che ha aderito al progetto sin dal 2011: "Proprio 10 anni fa ci trovavamo in Piemonte, a pochi passi dal confine, ripercorrendo i luoghi che all'epoca aveva percorso Aldo. Vi è stato un sostanziale cambiamento in me, nel corso di questi anni, che riguarda il mio approccio al 25 aprile. Prima lo aspettavo per celebrarlo e adesso, da docente, lo vivo con ansia, tormentandomi con la domanda se riuscirò a far capire ai miei alunni cos'è la Resistenza. Ultimamente la Resistenza è un concetto sotto attacco perché se ne parla poco e male".

L'inaugurazione è stata arricchita da una video testimonianza fatta a Nanni Savant, ormai defunto, ultimo testimone dell’eccidio di Vietti, frazione di Coassolo Torinese. A seguire, l'intervento di Domenico Bilotti, docente dell'UMG di Catanzaro: "Importante è ricordare come hanno combattuto il nazifascismo ragazzi giovanissimo di 19, 20, 21 anni. Aldo Barbaro muore a 22 anni, è la storia della Resistenza, ma di storie resistenti, la Calabria, ne ha date tante".

Connesso da remoto, Salvatore Bullotta, docente di Storia e Filosofia definisce la storia di Barbaro "emblematica in quanto mostra esattamente come è iniziata la Resistenza che in Italia è peculiare".

Infine, hanno concluso l'inaugurazione Gianpaolo Negro e Martina De Venuto con la lettura un testo ispirato alla storia del partigiano catanzarese.

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