Il piano operativo calabrese c'è: va bollinato. Non sarà semplice affrontare l'emergenza Coronavirus per il servizio sanitario regionale più fragile dell'Italia ma una bozza di reazione è stata disposta. Tre le fasi del programma studiato dal dg Antonio Belcastro e vidimato dalla governatrice Santelli.
LE TRE FASI DEL PIANO OPERATIVO- Anzitutto la rimodulazione dei posti letto. In aumento le terapie intensive. Saranno 51 (almeno 15 a Mater Domini). E poi l'incremento di Malattie Infettive e Pneumologia di almeno un centinaio. Questo passa però dalla sospensione dei ricoveri in elezione (quelli non urgenti) in tutti gli ospedali calabresi. Per attivare i posti letto servono però nuove dotazioni tecnologiche e nuovo personale. Su questo fronte dal dipartimento di Tutela della Salute aspettano l'assegnazione alla Calabria da parte del ministero della Salute. Sarà un reclutamento che non andrà molto per il sottile, possibile addirittura con la formula della Partita Iva e la chiamata diretta. La seconda fase è quella dell'individuazione degli ospedali anti-Covid, nuovi centri in cui trattare i casi sul territorio. Belcastro ha fatto i nomi di Tropea, Serra San Bruno, Soriano, Scilla, Gioia tauro, Rogliano, Praia a Mare e Trebisacce, Chiaravalle e Soveria Mannelli o ex Inail. Poi la terza fase, che tutti vorrebbero evitare, ossia l'individuazione di immobili per quarantene generalizzate.
Il piano necessita della collaborazione delle Asp e delle aziende ospedaliere. Belcastro ha tenuto a precisare nel corso della riunione in Cittadella la necessità di agire compatti.
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