Il Politeama di Catanzaro ospita "Padre, io sono cieco: può un cieco guidare altri ciechi?"

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  13 dicembre 2025 11:44

di GAETANO MARCO GIAIMO

Un modo per offrire alle persone con disabilità di esprimere il proprio talento e diventare guida e testimonianza per gli altri: è questo "Padre, io sono cieco: può un cieco guidare altri ciechi?", spettacolo promosso dalla sezione cittadina dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che è andato in scena ieri sera nella splendida cornice del Teatro Politeama "Mario Foglietti" di Catanzaro per la sua X Edizione. Un traguardo importante che si sposa non solo con l'impegno civico messo ogni giorno in campo dall'Uici sul territorio cittadino ma anche con la ricorrenza odierna: il 13 dicembre infatti si celebra la Giornata Nazionale del Cieco. Sul palco si sono esibiti artisti non vedenti affiancati da corrispettivi normodotati, in un dialogo armonico che celebra la collaborazione, la costanza e la volontà di superare i limiti solo apparentemente invalicabili.

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Mattatrice della serata è stata la presidente provinciale dell'Uici, Luciana Loprete, affiancata da Luigi Grandinetti. La presidente Loprete ha dato sfoggio delle sue doti canore in apertura di serata con una toccante interpretazione di "E penso a te" di Lucio Battisti, prima di lasciare il palco all'attrice Luisa Stagni, che ha perso la vista nel pieno della sua carriera, che ha interpretato un monologo incredibilmente emozionante impersonando Ciecapuck, "l'elfo del buio": "Se non vi vedo non mi fate paura, sono come lo struzzo della notte". La performer ha lanciato un duro messaggio sulle difficoltà che le persone ipovedenti devono affrontare quotidianamente, lasciando col fiato sospeso gli spettatori in sala. Spazio poi al Coro "Voci di Luce" dell'Uici di Catanzaro che, arricchito dalla presenza di alcuni bambini e accompagnato dalla compagnia Artedanza del Maestro Giovanni Calabrò, ha cantato all'unisono "We are the world" e "Viva la vita". "Il coro è anche socialità, prendere impegni, dare normalità nella vita di tutti: festeggiamo assieme, litighiamo, siamo un vero gruppo", ha ribadito Loprete.

Il Trio Muse, composto dal Maestro Karol Grazia Mascaro, Valeria Procopio e Lavinia Mancuso, ha allietato il pubblico con la "Tarantella" in La minore di Camille Saint-Saëns, prima della performance danzante di Gianfranco e Franca Gallo: "Nella vita è lei a guidare lui, sulla pista i ruoli si invertono". Numerose sono state le autorità che hanno voluto presenziare e che l'Uici ha omaggiato con una targa: il consigliere regionale Marco Polimeni ha portato i saluti del Presidente Occhiuto; il Prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha sottolineato come "non ci sia cosa più bella che donarsi agli altri in un mondo tanto indifferente"; l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Nunzio Belcaro, ha accolto lo stimolo continuo della presidente Loprete. Prima di continuare con le premiazioni, spazio alla splendida voce di Bianca Esposito, giovane ipovedente che ha coinvolto ed emozionato con una cover di "Bring me to life" degli Evanescence, brano decisamente non semplice eppure interpretato magistralmente. 

L'Arcivescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace, Mons. Claudio Maniago, ha rimarcato come "In un contesto così terribile come quello in cui viviamo abbiamo bisogno di tanta bellezza che ci conforta e ci dice che esiste il bene". La Sovrintendente del Politeama, Antonietta Santacroce, ha lanciato un messaggio importante: "È necessario investire risorse affinché i più fragili possano raccontarsi, mettersi in gioco, essere visibili, in una società distratta come la nostra: anche questo è il compito del teatro". Il Questore del capoluogo, Giuseppe Linares, ha spiegato come "La sicurezza si declina in tante voci e per la Polizia di Stato avere a che fare con associazioni e volontariato è un privilegio", mentre il Colonnello Giovanni Burgio ha ribadito la vicinanza delle Forze dell'Ordine ai più fragili. Dopo l'esibizione degli allievi di Artedanza e la premiazione del Maestro Calabrò, sul palco è tornata Luisa Stagni con un monologo tratto dal suo "Dimmi, Tiresia": raccontando il mito del veggente, l'attrice ha messo in evidenza la sofferenza di chi può vedere oltre ma non davanti a sé. 

Il professor Giuseppe Fabiano ha portato un omaggio ad Andrea Camilleri, celebre scrittore siciliano diventato cieco negli ultimi anni della sua vita, prima di lasciare il posto all'ultimo sketch della serata: direttamente da Zelig, il comico Gianluca Impastato ha permesso ai presenti di uscire dalla sala con il sorriso sul volto. Tra battute su epitaffi bislacchi, racconti sulla vita da single e un simpatico siparietto con Mons. Maniago, Impastato ha voluto dare il suo contributo alla causa portando leggerezza. Lo spettacolo ha vantato, per il terzo anno, il patrocinio del Ministero per le Disabilità, al quale si aggiungono Inps nazionale, Consiglio Regionale della Calabria, Comune di Catanzaro, Conservatorio Tchaikovsky e Rai Pubblica Utilità. L'appuntamento si rinnova dunque alla prossima edizione per mandare nuovamente il messaggio che in una società che promuove pari dignità e pari opportunità, le persone con disabilità possono esprimere in modo pieno il proprio valore, anche su un palcoscenico prestigioso.


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