Il professor Serra (Vitambiente): "Lavoro con passione al progetto Terra Margia sul disagio sociale"

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images Il professor Serra (Vitambiente): "Lavoro con passione al progetto Terra Margia sul disagio sociale"
L'avvocato Pietro Marino e il professore Raffaele Serra
  29 luglio 2020 09:38

di Raffaele Serra*

“Sono un volontario dell’Associazione Vitambiente, ora ho accettato di buon grado l’incarico del presidente Avv. Pietro Marino di ricoprire il ruolo di responsabile nazionale del dipartimento delle scienze sociali dell’Ente. Ritengo doveroso, ringraziare il Presidente Marino e accettare questo incarico perché sono convinto da Medico che si debba rilanciare la suggestione di trovare una casa comune del medico in cui si magnifichi la qualità del ben operare, il valore dell’atto professionale e il senso di sicurezza sociale che deve caratterizzare la finalità di questo agire La medicina è una scienza sociale e la politica non è altro che medicina su larga scala”. Così pensava Rudolf Virchow (Swidwin, 13 ottobre 1821 – Berlino, 5 settembre 1902), medico, anatomo patologo e studioso dei meccanismi della trombosi dei vasi (molto caro a chi si occupa di patologia vascolare) che diffuse anche il suo pensiero antropologico e sociale nella crisi della società dell’epoca.

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Nel 1848 il governo prussiano inviò il Prof. Rudolf Virchow, Docente all’Università di Berlino, in Polonia per gestire un’epidemia di tifo. Virchow rilevò che la vera causa della malattia erano la povertà, e le pessime condizioni d’igiene, nel contesto di un regime politico oppressivo. Virchow propose come elementi cardini di supporto alla terapia medica tre ingredienti principali: “Istruzione, con i suoi due figli: libertà e prosperità”.

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Virchow, dopo questa avventura, sviluppò l’ipotesi dell’origine multifattoriale delle malattie, sostenendo che erano le condizioni materiali della vita quotidiana la principale causa di morbilità e mortalità. Proprio dar questa premessa si evince che un sistema sanitario efficiente non poteva limitarsi a trattare soltanto i sintomi dei pazienti, ma doveva affrontare le radici più profonde delle malattie e delle epidemie. Per fare ciò erano necessari cambiamenti sociali, tanto importanti quanto gli interventi medici, forse addirittura di più. Infatti diceva sempre lo studioso: “Il miglioramento della medicina potrà alla fine prolungare la vita umana, ma il miglioramento delle condizioni sociali può raggiungere questo risultato più in fretta e con maggiore successo”.

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In quest’ottica, da medico e da professore universitario di chirurgia vascolare ho accolto con entusiasmo l’invito a dirigere il Dipartimento di Scienze Sociali di Vitambiente ed a dedicarmi, fin da subito, al progetto “Terra Margia” che prenderà in considerazione azioni di accoglienza, destinate per i migranti, e specialmente ai bambini che sono il nostro futuro e che ci danno la possibilità di sorridere alla vita. Il progetto è finalizzato alla creazione di un percorso educativo, finalizzato a favorire forme di aggregazione e di socializzazione ed attivare un processo di cambiamento, orientato a creare una comunità educante capace di offrire ai minori risposte adeguate ai loro bisogni, un percorso in grado di creare aggregazione attraverso la proposta di attività strutturate "su misura" per i bambini. Un’opportunità per il tempo libero nel quale è possibile svolgere una serie di attività suddivise per fasce d’età relative a laboratori, sportivi, artistici, ludici, creativi e ricreativi.

Il Progetto intende inoltre avviare una attività di valorizzazione dell’arte di Strada portata avanti dai Migranti. L’Arte Migrante rappresenta uno strumento sano di integrazione sociale. Il termine “arte” (o technè, in greco classico) in senso lato si riferisce all’abilità materiale e spirituale di una persona, alla capacità di costruire qualcosa e, più in generale, a un insieme strutturato di pratiche e abitudini. Arte è anche condivisione di quelle conoscenze, abilità ed espressioni che scaturiscono dalla creatività umana nelle varie civiltà. In questo contesto emerge soprattutto un senso di accoglienza che accomuna antropologicamente le comunità locali calabresi. Con questo progetto infatti si intende portare avanti il concetto di interculturalità, di recuperare quel grande patrimonio di tradizioni e di cultura che la Calabria ha conquistato grazie all'alternarsi di numerosi popoli e di culture provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.

                                                                                          *responsabile nazionale Dipartimento Scienze Sociali Vitambiente

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