Il ricordo. Bisantis: "La storia triste di Aldo, il figlio di Palmiro Togliatti"

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Bisantis Peppino, Presidente Associazione C.A.S.I.S. Catanzaro.
  01 luglio 2020 17:21

Un breve ricordo del Figlio di Togliatti e di Rita Montagnana. Aldo Togliatti muore a Ottantacinque anni ed era il figlio dimenticato di Palmiro Togliatti fondatore e segretario del Partito Comunista.

di PEPPINO BISANTIS

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La dolorosa vicenda del Figlio di Togliatti e di Rita Montagnana ci viene raccontata in tutti i suoi dolorosi dettagli dal Dottor Leo Lo Russo, direttore sanitario di Villa Igea, la Clinica psichiatrica di Modena dov'è morto Aldo Togliatti a ottantacinque anni, il figlio dimenticato di Palmiro Togliatti fondatore e segretario del Partito Comunista  italiano. Aldino come tutti lo chiamavamo se n'è andato in  silenzio, nella camera 227 che per trent'anni è stata la sua casa  e la sua amorevole famiglia  dov'era ricoverato per una grave forma di schizzofrenia che lo aveva da sempre isolato dal mondo. "Dal 1980, spiega il Lo Russo ci siamo fatti carico della sua sofferenza e della sua storia che abbiamo potuto ricostruire a tasselli,, quando la mente di Aldino era meno offuscata e lui aveva ancora la lucidita' per raccontare la sua piu' che triste vicenda Dov'è il vegliardo?", che significava "Dov'è mio padre?""..

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Una ricerca del padre che Aldo fece sin da quando nacque a Roma, il 29 Luglio 1925. Un periodo molto difficile per l'Italia dove tre anni prima c'era stato l'avvento del fascismo e Palmiro Togliatti esponente di spicco del partito comunista italiano fuggiva a Mosca per evitare le persecuzioni del regime di Benito Mussolini e porto' con sè la moglie e il figlio di pochi mesi. Aldo fu messo a vivere  in un ambiente dove si parlava di guerra e di lotta di classe, argomenti che a lui interessavano poco. Mentre i suoi genitori erano occupati dalla politica, Aldo restava solo per giornate intere, nelle cupe stanze dell'Hotel Lux, affidato a persone che avevano altro a che pensare, mangiando soltanto minestra e giocando con i cerini.

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Aldo Togliatti voleva soltanto amore e invece il padre e la madre, sempre piu' impegnati, decisero di metterlo in un Collegio di Ivanovo, alle porte di Mosca, dove lui, bambino fragile, diverso per costituzione fisica e abbitudini, assetato di un affetto che nessuno voleva dargli, rimase per anni abbandonato tra ragazzi vissuti in ambienti violenti e carico di odio. Togliatti non aveva tempo per quel suo figlio: i suoi impegni erano sempre piu' importanti e venivano prima di lui. Nel 1936 decise di andare in Spagna per coordinare la lotta contro il franchismo di Francisco Franco che in Spagna stava prendendo il potere. Anche la moglie volle seguirlo. Andarono in colleggio del figlio, che aveva appena nove anni: "Aldo, staremo via per un paio di settimane, poi verremo a prenderti. Fai il bravo".

Aldo abbassò lo sguardo e, come era suo costume, non disse nulla. Passarono i giorni, le settimane, i mesi e gli anni.

Nessuno per tre anni andò a trovarlo, a fargli un sorriso, a regalagli un abbraccio. La lontananza dei suoi diventa sempre piu' pesante. "Per vincere la malinconia spediva tantissime lettere ai suoi genitori. Mi comporto bene, pero' voi,, vi prego, tornate presto". Quelle lettere non ricevevano mai risposta. Il dramma dell'abbandono influi' molto sul suo disagio psicologico. Nel 1944, la famiglia Togliatti rientra in Italia. Togliatti ando' a vivere a Roma da dove guidava  il partito, una separazione di fatto dal figlio. che ando' a Torino a vivere con la madre.  Togliatti pareva orgoglioso di quel figlio che parlava quattro lingue, che aveva la passione  per i numeri e le scienze. Aldo comincio' a sentire " il male oscuro" dentro di sè e i segni della depressione e della schizzofrenia. Iniziava a essere assente, a dire frasi sconnesse, a comportarsi in modo strano. E suo padre, diventato uno degli uomini piu' popolari d' Italia, decide di prendere  le distanze da quel figlio scomodo.

Quando il 14 luglio 1948, Palmiro Togliatti subi' un attentato a  Roma e fu gravemente ferito "Voglio andare a trovarlo", disse Aldo alla madre. Ma quando arrivò, capi i motivi per cui il padre si era allontanato dalla famiglia. Al suo capezzale c'era una giovane donna, Nilde Jotti la sua amante. Aldo scappo' dall'ospedale e la sua mente vacillo' ancora di più. Non riuscì a sopportare il doloroso divorzio dei genitori.

"Aldo cadde nello sconforto. Capi' che nella vita di suo padre non ci sarebbe stato più posto per lui" spiega il dottor Lo Russo. Togliatti dimenticò quel figlio che comunque partecipò al funerale del padre, morto nel 1964. Fu la sua ultima apparizione pubblica. Aldo si chiuse nella casa con la madre a Torino come uno spettro incatenato ai suoi ricordi. Nel 1979 gli mori' la madre e Aldo rimase solo, il mondo gli crollo' addosso definitivamente. Ormai tutti lo consideravano un pazzo. Il Partito Comunista di Modena decise di adottarlo. "Saremo noi a occuparci del figlio del migliore", dissero gli esponenti del partito decidendo di internarlo  nell'Ospedale psichiatrico .Villa Igea  a Marisa Cavicchi che aveva imparato a conoscerlo, a capire i silenzi.

Aldo Togliatti un giorno confidò un segreto: "Ti chiami Marisa come la mia sorellina. L'ho vista solo in un occasione, lei era una bimba, io già un ragazzo". Fu l'unica volta, pensando a quella sorella destinataria dell'amore esclusivo di suo padre e che in tutti questi anni non lo ha mai cercato, gli occhi di Aldino si riempirono di lacrime.  I comunisti italiani, pur sapendo, il cinismo di Togliatti verso il proprio figlio, lo hanno onorato del titolo "Il Migliore ". Se si è stati cosi' crudeli verso il proprio figlio, di cosa non sarebbe stato capace verso a chi non gli appartiene ? leggetevi  Uscita di Sicurezza di Ignazio Silone..."

 

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