Il sindaco di Polistena annuncia: "Senza risposte sull'ospedale ci sarà la mobilitazione"

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  13 settembre 2019 17:30

"Pronti ad una nuova mobilitazione se non ci saranno risposte". A dirlo è stato il sindaco di Polistena Michele Tripodi che insieme all'Amministrazione comunale ha tenuto una conferenza stampa sulla situazione dell'ospedale e della sanità territoriale. Tripodi ha esortato l'Asp ed il commissario Cotticelli ad indire procedure concorsuali per assumere nuovo personale medico.

"L'ospedale di Polistena - ha detto il Sindaco - regge un carico impressionante di utenza che proviene da più parti, è impensabile che con organici così esigui si possano garantire all'infinito servizi efficienti a garanzia del diritto alla salute. Auspichiamo che la nomina del ministro della Salute Roberto Speranza possa trovare nuovi punti di riferimento per risolvere con urgenza le problematiche che attraversano tutto il territorio regionale. Occorre potenziare i presidi esistenti che con quota cento e senza concorsi rischiano di essere smantellati nei servizi, a cominciare da Polistena".

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"Ospedale - ha aggiunto Tripodi - dove ogni giorno che passa si riducono gli organici, come pure presso l'ospedale di Locri, l'altro spoke gemello. Procrastinare misure indispensabili per la tutela della salute significherebbe infatti far ricadere ancora un prezzo altissimo sulla popolazione che paga una gestione disorganizzata ed insufficiente".

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"Di tutto - ha poi detto il sindaco - c'è bisogno in questa fase tranne che di campanilismi e guerre tra poveri che mettendo i due presidi in contrasto, favoriscono le divisioni. La mobilitazione per il diritto alla salute deve invece essere unitaria e riguardare il territorio nel suo complesso, affinché siano ovunque garantiti a tutti i cittadini gli stessi diritti all'assistenza sanitaria e l'accesso alle cure mediche". All'incontro hanno partecipato anche i sindaci di Cinquefrondi Michele Conia e di Galatro Carmelo Panetta, nonché i medici del presidio Nasso, Belvedere, Mangione, che dall'alto della loro esperienza vissuta sul campo hanno portato i loro qualificati contributi tecnici. Si è parlato della Tac rotta, di diagnostica insufficiente, di spazi da ampliare e ristrutturare, della gestione precaria delle emergenze/urgenze, di maggior autonomia del presidio e di rivendicazioni del territorio in tema di assunzioni e di diritto alla salute.

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