Il TAR Calabria ha annullato 5 provvedimenti di Daspo emessi dalla Questura di Cosenza in seguito agli scontri avvenuti durante la gara tra Cosenza e Catanzaro della scorsa stagione calcistica. Gli indagati, difesi dall’avvocato Alessio Spadafora, sono riusciti a dimostrare la loro estraneità alle accuse.
I giudici amministrativi hanno accolto la tesi difensiva portata avanti dall'avvocato Alessio Spadafora che, fin dall'inizio, si è battuto contro le gravi accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico, porto d'armi o oggetto atti a offendere in luogo pubblico, che aveva travolto ben 11 tifosi di Catanzaro, in un contesto di luci e ombre che aveva visto protagonisti il servizio d'ordine al derby e i rapporti tra le Digos di Cosenza e Catanzaro, con iniziative autonome e tanti interrogativi sulla visione fornita rispetto a una sorta guerriglia innescata da quello che era apparso come un vero e proprio agguato dei rosso blu nei pressi della rotatoria d'uscita dalla città dove i giallorossi erano di ritorno ai pullman che avrebbero dovuto riportarli a casa.
In particolare, per quanto riguarda due di loro, al termine della gara erano accusati di condurre i mezzi che facevano la testa agli autobus è emerso invece e dalle immagini e dalle foto e documentazione videofotografica prodotta del difensore di fiducia Spadafora, in maniera chiara che nessuno dei due era conducente di quei mezzi e li avevano solo noleggiati.
Per gli altri sui memnto relativi alla caduta del cancello al momento dell'ingresso dei tifosi allo stadio stadio a farne l'accusa della questura che riteneva che quel cancello fosse stato volutamente fatto cadere addosso alla polizia è emerso in realtà che il cancello è caduto a casa della pressione dei 2mila tifosi a fronte di un piccolo varco aperto per far consentire l'accesso e che in ogni caso tutti e tre ricorrenti erano distanti dal cancello al momento della sua caduta.
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