Sanità, i commissari Cotticelli e Crocco chiamati a svelare le (vere) carte sul personale

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Medici in corsia
  27 ottobre 2019 16:08

di GABRIELE RUBINO

Il tempo stringe. Entro fine mese la struttura commissariale dovrà trasmettere la nuova proposta del Programma Operativo in direzione dei ministeri. Il documento altro non è se non l’aggiornamento del Piano di Rientro a cui è sottoposto da circa dieci anni la sanità calabrese. Una prima bozza, a cui aveva messo mano l’ex subcommissario Thomas Schael, era stata inviata a luglio. Dentro il fascicolo non c’era alcun contenuto di rilievo ma, come ha riferito chi ha avuto modo di leggerlo, “c’erano solo i titoli”. Il nuovo testo dovrà necessariamente essere più sostanziale e cominciare a far intravedere una trama. Sarà anche un primo misuratore dell’operato della sostituta di Schael, Maria Crocco, che è arrivata in Calabria a fine agosto. I punti caldi saranno la previsione della futura rete ospedaliera (e territoriale) e il capitolo dedicato al personale.

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LA CALABRIA RISPETTA IL TETTO DI SPESA MASSIMA SUL PERSONALE, MA I MINISTERI STRINGONO LA CINGHIA- Da quanto filtrato nell’abbottonatissimo dipartimento regionale di Tutela della Salute, dove sono di stanza i commissari Cotticelli e Crocco, è che non ci sarà alcuna rivoluzione copernicana per gli ospedali che si ritrovano con buchi nelle dotazioni organiche sempre più grossi. Il famoso nuovo fabbisogno di personale di cui ha parlato nei giorni scorsi il generale (che sarà in realtà scritto dal sub-commissario) dovrebbe essere essenzialmente “finanziario”, senza specifiche indicazioni sulle singole aziende. Da tempo vige un tetto massimo di spesa, l’ammontare del 2004 a cui si sottrae l’1,4%. La cifra che esce fuori è di 1 miliardo e 137 milioni di euro. Soglia che la Calabria rispetta da anni. A confermarlo di recente è stata una delle tabelle allegate all’ultimo Dca 135 di autorizzazioni di assunzioni di Cotticelli. Si è sotto di circa 97,5 milioni di euro rispetto al limite massimo. Non significa che si utilizzerà tutto il margine, ma quanto se ne userà sarà discrezione di Maria Crocco che tende a seguire le indicazioni dei ministeri vigilanti (in particolare del Mef). Da Roma è da tempo partito il segnale che la Calabria deve seguire "un sentiero stretto" sul personale. Ad ogni modo, stabilito “il tesoretto” spendibile si ricaverà la percentuale del turn over applicabile su scala regionale. Sempre nel Dca 135 si è “ammesso” che i 429 posti autorizzati (il residuo delle assunzioni degli anni passati “validate” dai ministeri, ma programmate dall’ex commissario Scura) dovrebbero coprire l’uscita di 700 unità all’anno a tempo indeterminato. Dunque si è ad un tasso del turn over di poco superiore al 60%. Molto poco. E pur arrivando al 100%, dopo la decisione della struttura commissariale, si tratterebbe di briciole considerando che in dieci anni di attuazione del Piano di Rientro il personale della sanità calabrese ha perso 4 mila unità, passando dalle 23.848 del 2008 alle 19.774 del 2018.

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UN COMMISSARIO SOTTO ASSEDIO- Il caos rumoroso sui precari all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro (più silenzioso, ma ugualmente preoccupante, all’ex Policlinico Mater Domini), alcuni concorsi chiacchierati sia all’azienda ospedaliera e sia all’Asp cosentina, la rottura con i sindacati sui tavoli tecnici “sconvocati”, la pressione della politica (compresa quella dei Cinque Stelle, con i deputati Nesci e Sapia piuttosto insofferenti), descrivono un commissario Cotticelli letteralmente sotto assedio. Ora dovrà scoprire le carte sul personale e nuove polemiche sono dietro l’angolo.

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