Il vademecum dei cambi di casacca, "nessuno vuole andare a casa" e viene meno il numero legale: cronache da Catanzaro

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Palazzo De Nobili a Catanzaro
  27 luglio 2023 21:29

"Nessuno vuole andare a casa". Quando, ogni tanto, anche la politica dice pubblicamente la verità. Alla fine è questa una delle poche verità che restano al termine di una seduta di Consiglio comunale di Catanzaro in cui, fra teatralità e consolidati livori fra singoli, in cui il convitato di pietra era il rimpasto di Giunta, dato per imminente.

E non poteva essere diversamente dato che prima dell'Assemblea a Palazzo di Vetro, ha destato scalpore la rumorosa sortita dell'assessore Aldo Casalinuovo, uno dei 'sacrificabili' più gettonati, contro la transizione in direzione centrodestra dell'Amministrazione Fiorita. Non è mancata la polemica standard, una delle cifre caratteristiche di questo primo anno: quella fra il gruppo di Talerico e quello di Donato. Le schermaglie fra le due componenti, al di là delle dotte citazioni, della novità della recente adesione ad Azione della pattuglia del prof UMG e delle battute sul sindaco ombra e sul sindaco mancato, hanno comunque viaggiato su binari ordinari. Talerico è forte del suo nuovo battaglione, che è numericamente essenziale per la maggioranza di Fiorita, e punta ad arrivare a tre assessori in Giunta (incluso Antonio Borelli, che già fa parte dell'esecutivo). Donato ha rivendicato la libertà di 'azione' riconosciuta dal partito di Calenda e quindi la non consequenzialità con il fatto che gli esponenti regionali siano di centrodestra. 

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Ma la seduta di oggi si è improvvisamente incattivita dopo un inusuale intervento politico (di solito si limita a quelli 'tecnici') di Rosario Mancuso, che si è detto pronto a portare in Aula (già dalla prossima seduta) un vademecum - superato dall'enciclopedia di Antonio Corsi - sui cambi di casacca e sui trasformismi avvenuti a Catanzaro negli ultimi lustri. Apriti cielo. Da lì sono partite le danze, con Marco Polimeni di Catanzaro Azzurra che ha indirizzato alcune stilettate ad alcuni candidati dello schieramento di Donato, poi passati con Talerico suscitando le reazioni di Francesco Scarpino e di Rosario Lostumbo sentitisi punti. Polimeni ha anche ingaggiato un 'duello' a distanza con Fabio Celia con la scusa di stimolare il Pd a 'reagire' a questa virata a destra del sindaco Fiorita. In risposta Celia ha dato una notizia. Lui era e resta il segretario cittadino dei dem, nonostante le recenti riunioni di fuoco. L'intervento di Polimeni ha stizzito anche il sindaco Fiorita che si è lanciato nella sentenza: "O questa città cambia con noi o non può cambiare con nessuno". Una risposta impegnativa che non potrà che essere verificata dagli elettori. In compenso non ci sarebbe una deviazione del baricentro verso il centrodestra per Nunzio Belcaro di Cambiavento.

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Punti di vista e traiettorie che cambiano come gli aquiloni in giorni con forte vento messi di fronte a un altro dato di giornata. Il rimpasto di Giunta è da molti visto come uno strumento per ampliare i numeri della maggioranza e dare una più corrispondente rappresentatività in Giunta dei gruppi in Consiglio. Sarà anche vero, ma sulla pratica più significativa (un regolamento che contribuisce alla partecipazione diretta dei cittadini) è venuto meno il numero legale. E non è la prima volta. Potrebbe sembrare un'abiura ma non sarebbe una cattiva idea tornare alla prassi della passata consiliatura (in cui la maggioranza poteva contare su numeri 'acquisiti', a proposito di cambi, ancor più solidi) tornare alla seconda convocazione. Una mossa realistica in un clima surreale. (g.r.)

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