Il Vecchio Anno se ne va. Riflessioni sulla vecchiaia

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images Il Vecchio Anno se ne va. Riflessioni sulla vecchiaia
Marisa Provenzano
  23 dicembre 2019 20:01

di MARISA PROVENZANO
 

Stiamo per salutare l’anno ‘vecchio’ e attendiamo quello ‘nuovo’ ed ogni anno è così, sembra un copione già recitato.
Voglio soffermarmi sulla parola ‘vecchiaia’, soprattutto riferita alla donna.
Da donna, posso dire che, secondo gli standard, io non sono più giovane, o, come si direbbe con garbo, sono una donna matura, aggettivo sgradevole perché ambiguo.
Eufemismi vari per addolcire la parola: terza età, quarta età, diversamente giovane, vintage e così via.
Spesso sentiamo dire che non si sa cosa fare per ‘ammazzare’ il tempo, oppure che il tempo porterà consigli, che il tempo vola o che non passa mai, che il tempo è galantuomo e così via.
Il Tempo non è che una realtà.
Tutti (o molti) invecchiamo, ma la donna invecchia diversamente dall’uomo, anche se ha uno sguardo più indulgente verso l’uomo che invecchia.
A una donna non verrebbe mai in mente di vedere un uomo non più fresco, ma lo vedrà interessante, un tipo, una persona intelligente, un uomo con ottime virtù … alla donna anziana ci si rivolge con frasi simili: non è più fresca, era tanto carina da ragazza, è una bella signora di una certa età, è una donna matura o altro.
La freschezza appartiene alla verdura, alla frutta, la donna è giovane, invecchia ma rimane sempre una donna.
Ci si confronta con gli uomini come se l’età appartenesse solo alle donne, perché l’uomo è sempre ‘sulla giostra’ e la donna, per molti uomini,  rimane ai margini.
Anni e anni di lotte delle donne per ottenere i diritti dovuti ed ancora restano intatti gli stereotipi ai quali gli uomini non vogliono rinunziare.
Alla donna non si chiede mai l’età, questa misteriosa e indicibile età che non si può svelare. Sarà che io sono profondamente orgogliosa dei miei anni, perché sono la mia Vita, il tempo che ho vissuto con le passioni ed i sogni, costellato da tanti dolori e delusioni, frammentato di gioie e sorprese, insomma il mio tempo, quello che non posso dimenticare né nascondere.
La vita ci offre la possibilità di invecchiare e vorrei che si usasse ancora il termine ‘vecchiaia’ con orgoglio e Amore. L’invecchiamento così diventerebbe ‘creativo’, quella fase della vita in cui ci si può consentire l’ironia, il sorriso, l’autocritica, la libertà di dire e di pensare, di sbagliare e di amare.
La vecchiaia non è l’anticamera della morte, perché la morte appartiene alla vita tutta e non ad un’età prestabilita.
La vecchiaia è ormai diventata una realtà ‘attiva’, un possibilità ulteriore e non una differenza o un disagio
Certo anche la morte è ineluttabile, ma non si può vivere nella sua attesa, sarebbe morire ogni istante …
La donna e l’uomo sono persone e non bisogna aggiungere aggettivi e la vita deve durare tutta la vita, con i suoi sì’ e con i suoi no.
Forse bisognerebbe smettere di non accettare il normale decadimento fisico, aspirare ad un’identità di falsa giovinezza, fatta di interventi ‘estetici’.
Bisognerebbe intervenire ‘eticamente’ sulla nostra vita, raggiungere la meta della sobrietà, della saggezza fatta di cultura e cura delle persone tutte, della solidarietà e non della compassione, della riconoscenza e della gratitudine, della vacuità dei beni materiali, ricordando che il Natale è rinascita, e che non si riduce al panettone ed ai regali.
Così potremo salutare il vecchio anno ringraziandolo ed accogliere il nuovo con lo spirito della curiosità e del rispetto.
La vita è come una stoffa ricamata nella quale ciascuno nella prima metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio; quest'ultimo non è così bello ma più istruttivo, perché ci fa vedere l'intreccio dei fili.
Anche il nuovo anno avrà il suo diritto e il rovescio ma sarà tempo e lo vivremo con le attese e con le speranze, come è giusto, ma cerchiamo di viverlo come il tempo della nostra vita, scegliamo le nostre vie e anche se a piccoli passi, per i vecchi, lasciamo orme, segni per quanti ancora vivono nell’indifferenza, nella noia, nel maledire ogni cosa, nell’insoddisfazione, nel malumore.
Che sia sempre Vita il nostro tempo e diventiamo consapevoli di esserne protagonisti e mai comparse. Invecchiare è un privilegio ed auguriamoci di essere anche noi vecchi … in salute.
BUON 2020 a tutti.

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