«Presenterò un’interpellanza urgente sull’incomprensibile accordo di programma tra il ministero della Salute, la Regione Veneto e l’Azienda ospedaliera di Padova per la riorganizzazione dell’attività chirurgica in Calabria» (LEGGI QUI). Lo annuncia, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che attacca: «Se perfino il ministro della Salute, Roberto Speranza, deve prestarsi a questi giochini di palazzo a vantaggio di regioni governate dalla Lega e se la Calabria deve restare terra di conquista per speculare sull’emigrazione sanitaria, io non ci sto e faccio scoppiare il finimondo. Adesso dovremmo sopportare che dal Veneto vengano a darci lezioni e aiuto per riorganizzare la Chirurgia calabrese? Dovremmo tacere su questa nuova assurdità, che potrebbe alimentare il continuo mercato dei malati calabresi verso il Nord, nella fattispecie verso una regione la cui sanità beneficia di maggiori risorse statali grazie a norme che dal 1999 penalizzano gli ospedali dell’intero Mezzogiorno? Il commissario ad acta Saverio Cotticelli che cosa fa, si fa commissariare dal ministero della Salute, da qualche burocrate con la tessera del centrodestra o da chi altro? Esiste nell’ordinamento italiano l’istituto del commissariamento del commissariamento? Quale legge lo prevede?».
«Perché – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – Cotticelli non si dimette, piuttosto che fare la foglia di fico di qualche “manina” ministeriale? Sa o no, Cotticelli, che in Calabria abbiamo eccellenti chirurghi, penalizzati da un sistema che non li incentiva né motiva e che li spinge, anzi, a chiudere le valigie e a scappare? Cotticelli ricorda i punti del suo mandato, oppure china il capo ogni volta che da Roma parte un ordine d’imperio? Lo sa o no, Cotticelli, che noi del Movimento 5 Stelle, che l’abbiamo nominato, abbiamo difeso a spada tratta la Chirurgia pubblica calabrese contro un sistema di potere che ha invece prodotto il deserto usando i malati come merci su cui guadagnare?». «Se alla Lega – conclude Sapia – si deve regalare la vittoria delle prossime Regionali, posso anche dimettermi da subito, e seguirebbero elezioni suppletive, essendo stufo di denunciare abusi e anomalie e di non essere ascoltato sull’emergenza sanitaria, il primo, irrisolto problema della Calabria».
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